6luglio 2015 di Dario Rossi
Va in scena ancora una volta, la diciannovesima per l’esattezza, VolterraTeatro, festival internazionale di teatro, musica, danza, video, poesia, arte e cultura, diretto da Armando Punzo, progetto a cura di Carte Blanche/Centro Teatro e Carcere di Volterra.
Il via dal 20 luglio fino al 26, coinvolgendo i territori di Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, grazie al sostegno del Comune di Volterra, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, e dei Comuni di Pomarance, Castelnuovo e Montecatini in Val di Cecina, e al contribut o del Consorzio Turistico Volterra Valdicecina e della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.
Questa edizione del festival intitolata “La Città Sospesa”, ha sottolineato stamani Punzo presentando il programma insieme al presidente Enrico Rossi, è dedicata ai quasi duecento operai della fabbrica Smith Bits di Saline di Volterra del gruppo multinazionale Schlumberger, alla loro condizione anch’essa sospesa nell’ambito di una dura vertenza di lavoro, per condividere, rilanciare e dare risonanza mediatica alla causa della loro strenua lotta per il lavoro.
La Città Sospesa è una città colta nell’atto di interrompersi, di ritirarsi dalla scena della vita quotidiana, spezzare la linearità dei camminamenti e cambiare postura, guadagnare un passo circolare, smarrito, pensoso, per osservare le nervature della propria andatura e sottrarle alla mortificazione del fine, dell’efficientismo contemporaneo.
Il festival propone quindi uno straordinario percorso d’arte attraverso luoghi sospesi, “vicini all’infinito” – la Fortezza Medicea di Volterra, la Salina di Saline di Volterra, il Camposanto vecchio di Montecatini Val di Cecina, la Rocca Sillana di Pomarance, la Badia Camaldolese di Volterra, le Fumarole di Sasso Pisano/Castelnuovo Val di Cecina, il Parco Fiumi di Volterra – in quei luoghi e in quelle ore in cui la vita quotidiana è sospesa e cede il passo a uno spazio dell’origine, dell’incantamento, della contemplazione, innescando così un connubio fenomenale tra l’inconsuetudine dei luoghi e la potenza delle opere artistiche scelte per abitarli.
All’interno di questo percorso, come è divenuta consuetudine negli ultimi anni, VolterraTeatro coinvolge in diverse forme e in molteplici occasioni gli spettatori stessi, di tutte le età, nei processi creativi, nella creazione degli spettacoli, e nella loro messa in scena: sotto la guida di grandi maestri essi sperimentano, in prima persona e attraverso vari linguaggi e percorsi, l’arte del “sospendersi”, del togliersi dalla scena della vita per collocarsi in una scena altra.