La meraviglia dell’arte per la prima volta a Villa Bertelli: Marco Goldin racconta “La grande storia dell’Impressionismo” Giovedì 8 agosto alle 21.30
4 Agosto 2019, da Comitato Villa Bertelli
“La grande storia dell’Impressionismo” è un racconto-spettacolo creato da Marco Goldin, che mette in scena l’incanto della pittura, da Monet a Van Gogh e che per la prima volta, Villa Bertelli presenta al suo pubblico. L’evento, in programma giovedì 8 agosto alle 21.30 è interamente dedicato alla grande arte ed è prodotto da International Music and Arts e Linea d’ombra, con il sostegno del Gruppo Baccini. Goldin, il maggiore esperto di Impressionismo del nostro Paese, conduce lo spettatore nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modo unico di raccontare l’arte, semplice ma mai banale, scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insieme parole, immagini e musica. Al suo fianco sul palco Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea, autore delle musiche originali dello spettacolo, che eseguirà dal vivo al pianoforte. Sullo sfondo, le esclusive scenografie video, create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attili. Il racconto teatrale si sviluppa in cinque momenti, in 100 minuti di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narrare sempre fluido ed empatico, con le parole che generano continue immagini, accompagna tutti dapprima nella foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni Sessanta per dipingere nei boschi.
L’amore nei confronti del paesaggio fa da contrappunto a tutto il percorso, anche quando, ed è il secondo momento della narrazione, si entra nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo. Periodo in cui prendono il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura anche di Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le sue spiagge e il mare, danno la possibilità a Goldin, nel terzo tempo del suo racconto, di parlare della crisi dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura di plein-air in Monet. Prima dei due momenti conclusivi, riservati a due straordinari artisti che hanno portato fino alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincent van Gogh e Paul Gauguin.
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Biografia: Marco Goldin, trevigiano, è nato nel 1961. Si è laureato nel 1985, all’Università Ca’ Foscari di Venezia, in Storia della critica d’arte, con una tesi su Roberto Longhi scrittore e critico d’arte (votazione 110/110 e lode).
Dal 1984 ha curato oltre 400 esposizioni. Dapprima di ambito trevigiano e veneto tra Ottocento e Novecento, poi italiano ottocentesco e novecentesco, infine europeo e americano sempre di ambito ottocentesco e novecentesco. Di tutte queste mostre ha scritto anche i rispettivi cataloghi, spesso in collaborazione con centinaia di importanti studiosi italiani e stranieri. In alcuni casi i cataloghi sono diventati interi libri scritti in forma autonoma, soprattutto a partire dal 2011, con la quadrilogia da lui dedicata ai temi del viaggio, dello sguardo, del paesaggio e della notte. Dal 1988 al 2002 ha diretto la Galleria Comunale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano. Dal 1988 al 2003 ha curato molte mostre per la Casa dei Carraresi di Treviso. Dal 1998 ha iniziato un ciclo di grandi esposizioni (a Treviso, Torino, Brescia, Rimini, Passariano tra le altre sedi) centrate in modo particolare sulla pittura francese del XIX secolo, sempre con vasta affluenza di pubblico. Insegna presso l’Università IULM di Milano, dove tiene anche un Master di specializzazione per curatori di mostre. All’attività storico artistica ne unisce anche una poetica e più recentemente di autore teatrale.