3settembre 2017 da Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi
“Riteniamo che il coraggio e il sacrificio degli ex lavoratori del Porca Vacca, che, come troppo raramente accade, hanno alzato la testa e si sono ribellati all’arroganza aziendale, meriti molto di più. Questi giovani lavoratori, sindacalizzati, hanno evidenziato e fatto emergere un sistema di sfruttamento talmente radicato che non aveva fino ad oggi trovato alcuna resistenza. La piccola imprenditoria livornese sta approfittando della fame di lavoro, dell’assenza di controlli da parte degli enti preposti e di leggi che tutelano esclusivamente il loro profitto”.
“Si evidenzia, difatti, anche stavolta, la totale inutilità della Direzione Territoriale del Lavoro di Livorno che si limita ad essere osservatore volutamente inerme delle violazioni contrattuali, non solo per gli sporadici controlli che effettua, ma, soprattutto, per una metodologia di intervento estremamente superficiale e mai risolutiva. Anche in questo caso è emerso con quanta facilità le nuove leggi sul lavoro consentano alle aziende di liberarsi dei lavoratori che rivendicano i propri diritti. Per questo riteniamo che la vertenza del Porca Vacca debba essere la testa d’ariete per abbattere un muro a protezione di un sistema basato sul lavoro nero, lo sfruttamento e il ricatto. È necessario che tutto il movimento sindacale livornese faccia quadrato attorno a questi lavoratori, sostenendoli nelle azioni legali e organizzando azioni intercategoriali. Auspichiamo che gli organi di informazione locali contribuiscano con inchieste giornalistiche finalizzate a denunciare tutte le situazioni analoghe. Chiediamo a tutti i lavoratori di sostenere e partecipare alle iniziative a sostegno di questa vertenza, perché solo con una risposta collettiva e compatta possiamo cambiare i rapporti di forza. Siamo a completa disposizione di chiunque stia vivendo una situazione analoga e abbia necessità di un confronto e/o sostegno”.
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