Tra le bellezze che la Garfagnana annovera, abbondano castelli, torri e fortezze. Una gita alla fortezza delle Verrucole

Non si può negare che la Fortezza di  Verrucole, vuoi per la posizione panoramica e strategica, vuoi per la forma inconsueta, sia una delle più scenografiche.

Situata a San Romano Garfagnana, la Fortezza si arrocca  a oltre 700 metri sopra la frazione di Verrucole, borgo con cui condivide nome e storia

8giugno 2017 di Serena Campani

Attualmente il sito storico è conosciuto come Fortezza di Verrucole, ma la sua origine è ben più antica. Le prime tracce archeologiche ci riportano ai liguri-apuani, che popolavano il luogo; il primo insediamento umano che ha lasciato tracce edili ci porta in pieno medioevo, all’XI secolo, quando la famiglia locale di origine longobarda Gherardinghi, dà vita a quella che era conosciuta allora come Verrucola Gherardenga. Nei secoli successivi, l’insediamento da un castello ligneo diventa di materiali non deperibili, in pietra e cambia forma come cambiano i suoi tenutari. Sulla scena si alternano prima Lucca, poi un brevissimo periodo sotto i Malaspina fino ad una stabilità di diversi secoli sotto gli Este, dal XV secolo, in cui parte della Garfagnana passò sotto il dominio della famiglia di Ferrara, che ne modificarono l’aspetto adeguandolo alle necessità belliche, fino a quando (dal Seicento in poi) con la pacificazione del territorio il Forte perse gradualmente la sua importanza bellica e strategica, che ne decretò il dominio e l’incuria.

Inevitabilmente, il tempo e l’abbandono ricoprirono le pietre di vegetazione e minarono le architetture, con un inevitabile crollo del mastio. Sono queste le condizioni in cui si trovava la Fortezza quando negli anni ’90 il Comune di San Romano la acquisì e ne avviò un impegnativo restauro durato un ventennio. Terminato il restauro nel 2012, la Fortezza si avvia ad una nuova vita. Ma quale? Indubbiamente d’attrazione, ma il rischio che rimanesse una (bella) tra tante altre strutture, c’era. Nel 2013, arriva una proposta inedita in Garfagnana e pressoché unica in Italia: l’associazione Mansio Hospitalis Lucensis (nata in provincia di Lucca, attiva in tutta Italia da un decennio) propone di dare un contenuto a questo incantevole scrigno. L’anima si chiama “Fortezza Verrucole Archeopark”, un progetto per trasformare la Fortezza in museo vivente, che riproponga ai visitatori le condizioni della struttura così come quando era abitata alla fine del XIII secolo. Archeologia sperimentale, dimostrazioni di attività artigiane e di vita quotidiana, visite guidate interattive (nel senso di interazione umana), laboratori didattici (per adulti e bambini) fanno sì che una visita in questo luogo diventi un’esperienza, grazie a questa forma di intrattenimento che è anche –soprattutto- divulgazione culturale. Ci si prova, si parte,  in autofinanziamento. Grazie a questa formula museale inusuale, in questi anni la Fortezza si è guadagnata pieno rispetto tra le attrazioni di punta della Garfagnana, con un richiamo di  visitatori che qui trovano molto più che un bel panorama. Qui trovano la Storia viva, con un occhio di riguardo per le famiglie e un inserimento crescente nel turismo scolastico, che ha a sua disposizione una meta senza dubbio diversa dal solito: i ragazzi sono invitati a toccare e sperimentare.

L’ultima novità, attiva dall’estate 2016 è la bricole, un “macchinario d’assedio” di quasi dieci metri. Funzionante (ovviamente in sicurezza). E che funziona proprio coinvolgendo i visitatori, perché lo scopo del progetto Fortezza Verrucole Archeopark, come ripetono con convinzione i responsabili e ideatori del progetto il Presidente Diego Micheli e la responsabile Area Didattica Giulia Paltrinieri è rompere le barriere tra l’ospite e la Storia, suscitare curiosità e più che dare risposte, stimolare domande. E quale modo migliore se non toccare con mano il nostro passato?

Ovviamente, per rendere più gradevole la giornata, è presente un angolo dove fruire una piacevole pausa: la Taverna al ratto Guerriero, un piccolo angolo ristoro dove assaggiare i prodotti della zona e specialità medievali come bevande e dolci storici. 

Se l’attività museale anima la Fortezza per la maggior parte del tempo, non manca comunque un calendario eventi che include eventi notturni suggestivi a base di passeggiate nel bosco al chiar di luna, fole antiche, concerti e approfondimenti culturali, grazie alla preziosa collaborazione con altre attività e associazioni locali, nell’ottica del lavoro in rete per un’offerta turistica ricca e interessante. Per essere informati sulle novità, sugli orari d’apertura e gli eventi e quant’altro, potete consultare il sito fortezzaverrucolearcheopark.it oppure la pagina fb ufficiale Fortezza Verrucole Archeopark, in continuo aggiornamento.

Gita alla fortezza delle Verrucole di Antonella Foglia, classe prima A Scuola Secondaria di primo grado, Crespina a Lavoria.

“Giovedi’  4 Maggio noi ragazzi della scuola media Cozzi di Crespina -Lavoria- delle classi prime e la prima e la seconda di Santa Luce siamo andati in gita alla Fortezza delle Verrucole, che si trova in Garfagnana (Toscana), precisamente a San Romano”. Alle otto siamo partiti da Lavoria e abbiamo fatto  due ore e mezzo di pullman per arrivare li’ alle dieci e mezzo. In queste due ore ci siamo divertiti molto,  abbiamo riso, scherzato, chiacchierato e inoltre abbiamo anche socializzato con i nostri compagni di prima B. Arrivati alla fortezza, Diego, il  giovane castellano, ci ha accolti nel suo magnifico castello medievale, ed e’ iniziata la visita”.

“Come prima tappa abbiamo visitato la cucina e la nostra guida ci ha spiegato tutti i piatti tipici dell’epoca: ovviamente erano tutti naturali perché in quel periodo non esistevano prodotti chimici, inoltre non esisteva il frigorifero e loro per conservare la carne usavano il sale. La guida ci ha spiegato perché veniva messo un pungitopo per ogni foro aperto del castello e lei come spiegazione ci ha detto per fare allontanare i topi dagli alimenti. Sempre nella cucina c’era il camino e ci è stato spiegato come si accendeva e come si cuocevano i cibi. Come seconda tappa abbiamo visitato la sala del Podestà, ricoperta di araldi, simbolo di potere. Come terza tappa abbiamo visitato la sala delle armi ed un nostro compagno ha provato l’armatura che indossavano i cavalieri per combattere. Come penultima tappa abbiamo visitato la camera da letto ed ognuno di noi poteva appoggiarsi sul letto che aveva una rete fatta in corda e il resto di paglia. Infine abbiamo visitato la lavanderia, dove passava un canale della cisterna. In un secondo momento siamo passati all’esterno e abbiamo visto la parte del castello colpita da un fulmine”.

“Quando siamo rientrati abbiamo visto la dogana che era il luogo dove si pagavano le tasse e abbiamo osservato il paesaggio circostante ricco di alberi e  di vegetazione. Poi siamo entrati nella cannoniera e siamo andati a pranzo nella torre del castello. Verso le 14.00 siamo passati alla seconda parte della giornata, quella più pratica. In un primo momento abbiamo fatto il lancio del peso con la catapulta  e poi Diego ci ha raccontato la leggenda sul fantasma del castello e dopo abbiamo fatto un laboratorio da amanuensi con tutti i colori naturali:ossidi, terre,animali  e vegetali”.

“Alla fine abbiamo simulato una battaglia con archi ,scudi, spade e lance. Noi di Lavoria abbiamo combattuto contro i ragazzi di Santa Luce e la battaglia l’hanno vinta loro. A questo punto siamo andati a  prendere il gelato e dopo siamo scesi a piedi a prendere il pullman. Mi e’ piaciuta molto la gita, perché c’è stata una parte didattica cioé di spiegazioni e osservazioni, e una parte pratica cioè la battaglia e il lancio del peso”.

Antonella Foglia, classe prima A Scuola Secondaria di primo grado di Crespina a Lavoria.

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