Il 28 marzo la conclusione delle requisitorie degli avvocati della difesa.
Per ultima, la difesa del cavaliere del lavoro, Mauro Moretti, nonché (a detta del suo avvocato) del “ferroviere Moretti”.
29marzo 2019 da Riccardo Antonini, Lucca
L’avvocato D’Apote, del foro di Bologna, nella sua requisitoria ha parlato del mio licenziamento sostenendo che le dichiarazioni del sottoscritto hanno leso l’immagine delle ferrovie, che il suo assistito è stato offeso e, tra l’altro, il Moretti non ha licenziato, ha solo suggerito…
Ma questo avvocato sa bene che il dottor Braccialarghe, responsabile del personale e delle relazioni industriali della holding Fs, sul quale tanto si è soffermato per la difesa di Moretti, era presente alle udienze con il giudice del lavoro di Lucca, Nannipieri, e nell’eventualità di una conciliazione, interloquiva telefonicamente con Moretti.
Sulle dichiarazioni. Al sottoscritto si è tentato di impedire, con intimidazioni, minacce e ritorsioni (tutto documentato), di parlare della politica di abbandono sulla sicurezza in ferrovia, di essere schierato dalla parte dei familiari delle Vittime del disastro ferroviario del 29 giugno 2009. Tentativo, ovviamente fallito; fallimento però che ha avuto un prezzo: prima la sospensione, poi il licenziamento.
Tanti, in troppi, non hanno capito o preferito non capire… hanno sottovalutato o sminuito, l’attacco al diritto di espressione, di critica, di cronaca, oltre all’impegno sociale e civile per la sicurezza e la salute come diritto inalienabile, irrinunciabile ed inviolabile.
Inoltre, al pretesto sull’incidente probatorio, hanno usato anche presunte offese a Moretti nella contestazione del 9 settembre 2011 a Genova durante un dibattito alla festa del Pd, per scrivere che il sottoscritto “si era posto in una evidente situazione di conflitto d’interessi”, aveva “violato l’obbligo di fedeltà”, “ingiuriato e fatto violenza” al cav. Moretti che, per questo, aveva depositato una denuncia-querela.
Sulle offese. Il Giudice per le indagini preliminari (Gip) di Genova ha accolto la richiesta di archiviazione del Pubblico ministero. Il Pm aveva formulato la richiesta di archiviazione il 13 giugno 2013. L’avvocato di Moretti, Emilio Ricci, depositava al Tribunale di Genova l’atto di opposizione all’archiviazione il 4 luglio 2013.
Il 2 maggio 2014 il Gip, con Ordinanza di archiviazione, scriveva “non si verificarono significativi episodi di violenza… nell’occasione non vi fu alcuna ingiuria o minaccia da parte di Antonini verso Moretti… Pertanto appare infondata la denuncia querela sia sotto il profilo dell’inesistenza degli elementi costitutivi del reato di violenza privata… Sia sotto il profilo del reato di diffamazione, atteso che nessuno ha ascoltate le ingiurie pronunciate all’indirizzo di Moretti da parte dell’indagato… per questi motivi debba accogliersi la richiesta di archiviazione del PM e ne dispone l’archiviazione del procedimento.”
Come si evince e come si vede,” il dottor D’Apote, avvocato di Moretti, o non conosce i fatti o li conosce a tal punto che ha pensato bene di limitarsi a dire cose non rispondenti alla realtà ed alla verità.