07settembre 2014 di S. B.
Negli ultimi giorni sono arrivate numerose mail e segnalazioni in merito alla questione della presenza dei profughi nella città di Livorno e vogliamo fare un po’ di chiarezza in merito.
Le voci si rincorrono ed il più delle volte per diffondere notizie parziali, quando va bene, se non del tutto false istallando paura e facendo leva sui più bassi istinti di protezione di un territorio oramai allo stremo delle sue resistenze per, fronteggiare le migliaia di difficoltà da cui è afflitto da tempo.Capiamo, anche, che la nostra non è stata una città “abituata” a convivere, quotidianamente, con l’emergenza migranti ma la nostra storia parla di una città nata sull’accoglienza e che dell’apertura mentale e della disponibilità ad accogliere i “diversi” ha sempre fatto un vanto ed un motivo di crescita e non vorremmo che oggi ce lo scordassimo.
Per fare chiarezza è necessario fare un salto indietro di alcuni mesi quando a seguito della primavera araba il modello toscano di gestione dei profughi (pensato e gestito dall’Assessore Allocca e dal Presidente Rossi) fu considerato il migliore in tutta Italia, assegnare piccoli gruppi di profughi al maggior numero di Comuni possibile per impattare il meno possibile su ogni comunità autoctona. Tale modello è stato ripreso a livello Ministeriale per gestire l’emergenza profughi che da Marzo scorso non vede fine e che mai come oggi vede coinvolte famiglie, bambini accompagnati e non, donne che fuggono da Medio – Oriente, Africa, Bangladesh ed altri Paesi ancora oramai dilaniati da guerre, fame, povertà.
Ma andiamo con ordine: Marzo arrivano i primi profughi la Prefettura di Livorno, organo deputato alla gestione dell’emergenza fa un accordo con alcuni hotel per l’accoglienza notturna dei profughi assegnati a Livorno, un centinaio circa, dal Ministero degli Interni e con alcune associazioni per la mediazione culturale, la gestione dei pasti, il vestiario, ecc.
La situazione che si considerava emergenziale ma di breve durata si trasforma in una questione di medio – lungo periodo e pertanto, correttamente, la Prefettura emette un Bando di gara pubblico per la gestione del “pacchetto profughi” in Luglio, dove si mette a bando la cifra di 840.000 € per la gestione dell’intera emergenza fino al termine del 2014 e cito testualmente dal bando “l’importo è determinato dal prezzo di € 35,00 (euro trentacinque/00) oltre I.V.A. pro-capite e pro-die per la fornitura dei beni e per l’espletamento dei servizi, così come individuati al punto 3.
L’importo complessivo presunto dell’appalto è di € 840.000,00 (ottocentoquarantamila/00 euro) ed è stato determinato sulla scorta dei dati storici relativi al numero dei cittadini extracomunitari ospitati nei comuni della Provincia in occasione dell’accoglienza prestata dal marzo 2014, ad esclusione, almeno fino al 31.12.2014 delle convenzioni stipulate con gli Enti Locali tese all’accoglienza di che trattasi”
Il Bando è stato vinto da una struttura di Roma, In-Opera, che ospiterà i profughi in una struttura ristrutturata, appena pronta, a Livorno.
Di cosa si compone la cifra che di per se pare mostruosa vista la situazione di tanti cittadini italiani, la cifra si compone di € 22 per ogni notte di hotel, € 7 per tutti i pasti della giornata, € 2,5 il giorno per ogni cittadino con il quale ha l’obbligo di rendersi rintracciabile (cellulare carico), il resto suddiviso in mediatori, educatori e gestione dell’organizzazione tutta. Come potete ben vedere la cifra è totalmente sbilanciata dal costo dell’hotel, particolarità tutta livornese visto che le amministrazioni comunali non hanno potuto/voluto mettere a disposizione strutture pubbliche dismesse per il “ricovero notturno”.
Infine , a completezza dell’informazione, è necessario dire che la procedura prevede questo modello organizzativo, che ha fatto gridare al migrante impestatore nella nostra accogliente città. I profughi raggiungono Lampedusa o uno dei porti del sud Italia a bordo di carrette del mare, il primo filtro sanitario viene fatto direttamente in questi Porti dove si escludono le patologie più “pericolose”, al momento dell’arrivo nei Comuni italiani via treno o bus i migranti vengono portati in strutture ad hoc per un controllo sanitario completo. Tant’è che la Prefettura di Livorno ha istituito una task force comprendente Caritas, Misericordia ed SVS per la gestione dell’emergenza profughi.
Certo che se si evitasse l’arrivo di pulmann in pieno centro in orari non concordati con gli hotel che non hanno le camere pronte e si evitasse di scaricare 50 persone spaventate, stremate dal viaggio, e con una mascherina sul volto in attesa di poter entrare nelle proprie camere si potrebbe evitare un po’ di allerta nella cittadinanza ma purtroppo, per spezzare una lancia a favore di chi in città sta gestendo l’emergenza profughi, vengono avvisati dell’arrivo di un nuovo gruppo con preavviso inesistente e sono costretti in poche ore a sistemare la collocazione notturna a sistemare i pasti e tutte le procedure sanitarie ed organizzative.