Sentenza Consiglio di Stato contro i diplomati magistrali

Il Consiglio di Stato, dopo l’udienza del 15 novembre, ha pubblicato il 21 dicembre la sentenza contro i diplomati/e magistrali, contrariamente alle precedenti sentenze che, in questi anni, avevano dato ragione a decine di migliaia di docenti e che adesso si vedono negare persino il diritto all’inserimento nelle ‘Graduatorie a Esaurimento’ (GAE), e che saranno retrocessi a docenti di serie ‘C’.

7dicembra 2018 da Esecutivo nazionale COBAS – Comitati di Base della Scuola

Questa sentenza pone drammatici problemi, professionali ed umani, ai diplomati magistrali. Molti/e di loro hanno avuto nomine annuali dalle GAE, in diversi/e sono già stati/e immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante della sentenza, addirittura in terza fascia.

Una sentenza ingiusta, spietata e intollerabile, che gioca con la vita di decine di migliaia di lavoratori/trici: così come è insopportabile che il MIUR e il governo non abbiano voluto risolvere un problema serissimo non solo per i lavoratori/trici coinvolti ma per tutta la scuola italiana che di questi docenti non può assolutamente fare a meno. Guai, dunque, se ci fossero da parte del MIUR, utilizzando questa assurda sentenza, passi sciaguratamente avventati durante l’anno in corso, che dovessero far saltare la continuità didattica per migliaia di alunni e i posti di lavoro per migliaia di docenti. Se i tribunali dovessero far decadere tutte le supplenze e le immissioni in ruolo, la scuola primaria e quella dell’infanzia entrerebbero in un caos totale. Il problema  è strettamente politico: è intollerabile che i diritti dei lavoratori/trici vengano vanificati dai tribunali.

Bisogna porre fine subito a queste assurdità! Esigiamo che il MIUR ed il governo pongano immediato rimedio (e non rinviando alla prossima legislatura) a questa vergogna che potrebbe portare ad un licenziamento di massa di 5300 lavoratori/trici, oltre che a negare la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato ad altri 60 mila lavoratori/trici.Chi è stato immesso in ruolo dovrà mantenere il proprio posto. Per chi ha già fatto l’anno di prova, esso vale molto di più di un concorso abilitante. Chi è inserito con riserva nelle GAE deve poter mantenere la propria posizione, così come chi ha avuto un incarico annuale.Chiediamo l’immediata indizione di un concorso riservato per tutte le colleghe ed i colleghi con diploma magistrale ante 2001-2002 che non hanno ancora avuto l’immissione in ruolo. Per raggiungere questi obiettivi e annullare i possibili effetti deleteri della sciagurata sentenza, i COBAS hanno indetto, insieme ad altre organizzazioni, per lunedì 8 gennaio lo sciopero dei/delle docenti della scuola primaria e dell’infanzia, e una manifestazione nazionale a Roma (MIUR, V.le Trastevere, ore 9.30) per la quale le nostre sedi stanno organizzando i bus per portare a Roma il maggior numero possibile di docenti. Chiederemo che una delegazione di diplomati/e magistrali venga ricevuta dalla Ministra Fedeli.

Da Sindacato Generale di Base Toscana

Il 20 dicembre il Consiglio di Stato ha deciso che gli insegnanti con un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, prima cioè che occorresse la laurea per insegnare alla materna e alle elementari, dovranno essere esclusi dalle graduatorie per l’assunzione in ruolo. Si tratta di 43.600 maestri, di cui 5mila già assunte.

Il giorno 8 gennaio ci sarà una manifestazione nazionale a Roma davanti il ministero. L’ennesimo pasticciaccio prodotto da un sistema di reclutamento nelle scuole che non funziona, destinato a mettere gli uni contro gli altri insegnanti molte delle quali da anni in cattedra e soprattutto con un intervento del consiglio di stato che rischia di creare innumerevoli problemi.

  • Le maestre già in ruolo, e che hanno già sostenuto l’anno di prova, rischiano, dopo anni, di ritrovarsi escluse e scaraventate in fondo alle graduatorie, in seconda o addirittura terza fascia.
  • Una situazione del tutto inaccettabile che rischia non solo di mandare a casa migliaia di lavoratrici ma creare un autentico caos nelle scuole primarie e dell’infanzia.

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