23 Settembre 2020, di Donatella Nesti
Uno dei settori che più ha sofferto durante il lockdown è stato sicuramente quello degli spettacoli teatrali e delle proiezioni nelle sale cinematografiche. L’estate ha permesso una parziale ripresa del settore approfittando del caldo e degli eventi all’aperto ma ora che è arrivato l’autunno torna il problema e vedremo quante persone torneranno ad affollare cinema e teatri sapendo comunque di dover indossare la mascherina per tutto il tempo. L’offerta è comunque ricca a cominciare dai film presentati all’ultima coraggiosa Mostra del Cinema di Venezia ed ora approdati nelle sale. Miss Marx è il film di Susanna Nicchiarelli dedicato alla più piccola delle figlie dell’autore de ‘Il capitale’. Nata nel 1855, Eleanor Marx, ultimogenita di Karl Marx, si interessò di politica fin da bambina. Amante della letteratura e del teatro, Tussy come veniva chiamata dal padre, oltre a dedicare la sua vita alle battaglie per i diritti dei lavoratori e delle donne e alla pubblicazione delle opere postume di Karl Marx fu anche traduttrice di opere teatrali e letterarie (la prima a tradurre in inglese Madame Bovary e le opere di Ibsen, che interpretò a teatro anche come attrice). Fu una donna forte nelle sue convinzioni politiche ma fragile nei sentimenti e consumò la sua vita in un amore sbagliato. Paladina dei diritti dei più deboli, straordinariamente brillante e intelligente, amò disperatamente un uomo, Edward Aveling, socialista, commediografo e attore.
Una vita, quella di Eleanor, che incarna molte delle contraddizioni della donna moderna e del difficile e tortuoso percorso dell’emancipazione femminile. Assieme ai suoi compagni e alle sue compagne Eleanor fu tra le prime a sottolineare l’urgenza di alcuni temi: dall’analisi della sottomissione femminile all’interno della famiglia, sia borghese che operaia, alla condanna del lavoro minorile. Morì suicida nel 1898. Bella e realistica ambientazione ed ottima interpretazione di Romola Garai. “Ai miei occhi Eleanor impersona la contraddizione tra ragione e sentimento, anima e corpo, emozioni e controllo, romanticismo e positivismo, femminilità e mascolinità” dichiara la regista. “Le sue contraddizioni sono le stesse della vita vera e, come tali, non possono che restare irrisolte e irrisolvibili. Con il film, in ogni suo aspetto, ho cercato di mettere in scena proprio queste contraddizioni“.
Nonostante i rinvii e le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, esplosa proprio nel mese in cui il festival avrebbe dovuto avere luogo, il Florence Korea Film Festival ha dimostrato di saper resistere e infine di portare a termine l’obiettivo. Quello di esserci, anche in questo travagliato 2020, di non abbandonare il proprio pubblico affezionato in un momento così difficile a tutti i livelli. Il Korea si affida così alla formula ibrida – una parte in presenza, dal 23 al 30 settembre al cinema La Compagnia di Firenze, e una parte online, grazie a Più Compagnia e alla collaborazione con MYmovies per la fruizione in streaming dei film.