29settembre 2018 da ufficio stampa Sinistra Italiana
L’On. Nicola Fratoianni interroga il Ministro Toninelli sul porto di Livorno.
Chiede una verifica ispettiva urgente su Privatizzazioni, opacità, errori, dopo l’allarme del Procuratore Nazionale Antimafia e se esistono rischi anche sul versante legalità?
“Porto Livorno 2000 è una società a partecipazione pubblica con l’esclusiva gestione della Stazione Marittima e competenza quasi esclusiva sulla gestione del traffico passeggeri, crociere e traghetti, con un flusso annuo sui tre milioni di turisti. Dal luglio scorso il 66% è stato ceduto alle compagnie armatoriali Moby e Msc, diventando così un soggetto con prevalenza di capitale privato. Vi sono stati una lunga serie di errori, attese e rinvii incomprensibili sul bando di gara che hanno depotenziato la forza propulsiva di un’operazione fondamentale per il porto e la città di Livorno. Vogliamo sapere dal governo se intende promuovere una verifica ispettiva urgente sulle concessioni in essere all’interno del porto di Livorno, controllando la rispondenza ai criteri di assegnazione relativamente a ogni società e azienda che vi opera, per escludere ricadute su sicurezza e indice di legalità diffusa sulla città di Livorno”
È quanto chiede al Ministro Toninelli l’interrogazione dei deputati di Liberi e Uguali, primo firmatario Nicola Fratoianni.
“Il presidente di ‘Porto Livorno 2000’, Luciano Guerrieri, prosegue il leader di Sinistra Italiana, ha denunciato l’incompatibilità di quanto accaduto attraverso la manovra di cessione delle quote societarie esercitata dall’AdSP. L’ipotesi paventata sarebbe la creazione di un monopolio fra privati a discapito del servizio pubblico, affidando ai privati la totale competenza del traffico passeggeri, svuotando le competenze di ‘Porto Livorno 2000’ e rischiando di determinare anche un danno erariale, tacitamente vengono concesse aree ad altri operatori privati senza possesso di titoli o competenze, ad avviso dell’interrogante creando così ulteriore danno erariale. Da parte dei vertici dell’Autorità Portuale sostanzialmente si continua a minimizzare la vicenda. Ogni scelta strategica riguardo al porto di Livorno deve essere vagliata attentamente e rispettare le regole, soprattutto dopo le dichiarazioni del procuratore nazionale antimafia De Raho che indica nel porto di Livorno il terzo approdo italiano per il traffico di droga dopo Gioia Tauro, peraltro ci sono alcune indagini nei confronti di cooperative che operano all’interno del porto con uomini legati alla ‘ndrangheta che gestiscono traffico di droga e riciclaggio.”
“Occorre garantire, conclude Fratoianni, la legalità e chiarire quegli aspetti che si potrebbero configurare come un sopruso e un danno ai lavoratori, alle imprese e a chi opera nel porto per mantenere un servizio pubblico. Ecco perché vogliamo sapere quali iniziative intende assumere il governo, per verificare se le scelte adottate dall’autorità portuale di Livorno possano causare un danno sul piano finanziario, e se vi sia un vizio nelle attività svolte e nelle scelte compiute”