Sgherri:”se vogliono davvero salvarli e qualificarli allora sostengano i nostri emendamenti in aula”.
16ottobre 2014
“Non volevo scomodare ben tre autorevoli esponenti del PD”. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale esordisce nella nota di replica al PD elbano sulla questione piccoli ospedali. “La verità sta da un’altra parte: noi non difendiamo i presidi sanitari nominali come allude il PD nella sua nuova veste salvifica della sanità toscana, bensì quei piccoli presidi ospedalieri essenziali per garantire livelli minimi, ma vitali, di sanità su territori disagiati, e la sicurezza di quelle persone in carne e ossa che in questi presidi sono ricoverate”.
Nella sostanza viene richiesto che sia rispettata la normativa nazionale che, per quelle realtà chiamate “pronto soccorso” garantisce una serie di professionalità e impone di stabilizzare e trasportare i pazienti, il rispetto della cosiddetta “ora d’oro”, che la letteratura scientifica individua come determinante non solo per salvare una vita e per ridurre i danni conseguenti.
Inoltre viene richiesto di formalizzare, nero su bianco, tempi certi di percorrenza per le persone che devono raggiungere gli ospedali di secondo livello o di eccellenza; sul Piano (e non in patti territoriali regolarmente non rispettati) deve essere stabilito che i piccoli presidi ospedalieri si specializzino in specifiche discipline che li qualifichino all’interno della rete assistenziale delle loro ASL territoriali, evitando in tal modo di non “farli morire lentamente”.
Per quanto riguarda l’accenno al cambio di politica rispetto alla precedente, viene rammentato, ai tre firmatari della replica, che in nome a quel paventato “popolulismo” è stato chiesto e ottenuto quel cambio di politica.