Possibile che un uomo che ricopre un ruolo prestigioso come quello di Giorgio Napolitano, consideri il fascismo un’idea contraria ma legittima, perché di questo si tratta. La frase nei confronti del suo omonimo Almirante purtroppo non lascia incertezze ovvero Napolitano considera Almirante “un espressione di Leader di partito che da posizioni ideologiche diverse seppero confrontarsi nel rispetto delle istituzioni”.
Io mi rivolgo sommessamente al Presidente della Repubblica e chiedo come può un uomo che è stato redattore della rivista della razza, che ha inneggiato al duce, che si dichiarava fieramente fascista, che ha fondato nel dicembre del 1946 un partito come il Movimento Sociale Italiano dal quale vennero esclusi i 25 luglisti ( considerati traditori) e che si rifaceva alla parte finale del ventennio ovvero quello repubblichino dichiaratamente antisemita ecc…, essere considerato un politico rispettoso delle istituzioni antifasciste, ripeto antifasciste non afascite.
I nostri padri e le nostre madri costituenti hanno ribadito il concetto di anti perché per essere un buon italiano non basta essere non fascista ma si deve essere contro il fascismo e spegnere ogni sua rievocazione o tentativo anche minimo di legittimazione. Ricordo che la nascita del partito di Almirante e’ stata possibile per che nel dicembre del 46 eravamo in Repubblica ma ancora la carta costituzionale era in fase di elaborazione e nel 48 la Dc non se la senti di dar luogo alla disposizione transitoria e finale che vietava la ricostituzione del disciolto partito fascista per paura di scontri , perché molti che avevano aderito al fascismo come il futuro capo del governo Pella erano entrati nella Dc e perché lo si pensava un contraltare al partito comunista. Il disegno del partito di Almirante risulto’ semplice ed efficace costruendo un progetto a tappe: 1) occupare uno spazio elettorale ( e’ questo avvenne immediatamente nelle elezioni del 18 aprile del 1948) 2) occupare uno spazio parlamentare e questo si esplicò nell’astensione che consenti la nascita del governo Pella nel 1953 e con i voti dati per l’elezione alla presidenza della Repubblica di Gronchi (1955) 3) occupare uno spazio governativo e dopo averci provato nel 1960 con Tambroni è riuscito nell’impresa nel 1994, con il suo delfino Gianfranco FIni che porto’ il movimento sociale ( che dopo pochi mesi divenne AN) nel primo governo Berlusconi .
Comprendo e condivido la volontà del Capo di Stato di non alimentare antiche fratture, ma questa delicatezza istituzionale non può arrivare ad usare dizioni di ammirazione nei confronti di Almirante che da Napolitano viene considerato un politico con un superiore senso dello stato. Superiore a chi? A quello di chi protesta ? oppure nei confronti dei partigiani? sono rimasto veramente colpito avrei considerato sbagliata la dizione senso dello stato ( perché lo stato che lei Presidente rappresenta e’ antifascista) ma addirittura superiore , parola che mette Almirante, addirittura, in un ruolo di primato etico.
Con umiltà invito il Presidente della Repubblica a rileggere quello che ha scritto , perché gli errori sono umani e si commettono tutti, ma sarebbe bello che il Presidente rendendosi conto dell’errore tornasse indietro e correggesse il proprio scritto, nel rispetto della volontà costituente. Per questo non capisco e non voglio capire queste frasi del Capo di Stato .
Lamberto Giannini