È arrivato al cinema “Il sol dell’avvenire”, quattordicesimo lungometraggio di Nanni Moretti
23 Aprile 2023, di Donatella Nesti
A Cannes 2023 per il Cinema italiano ci saranno Nanni Moretti, Alice Rohrwacher e Marco Bellocchio. In concorso per la Palma d’oro i tre autori italiani gareggeranno rispettivamente con “Il sol dell’avvenire” (Moretti), “La Chimera” (Rohrwacher) e “Rapito” (Bellocchio). Il film di Moretti è già nelle sale e dopo l’esperienza non del tutto positiva di ‘Tre piani ‘ Moretti torna a fare Moretti. Il film è ricco di citazioni cinefile, Fellini, Kieslowski, Arthur Penn e sfruttando la tecnica del film sul film affronta un nervo scoperto della storia del PCI, l’invasione dell’ Ungheria da parte dell’URSS nel ‘56 terminata drammaticamente.
“La storia non si fa con i se. E invece io voglio proprio farla con i se”, dice a un certo punto nel film il regista Giovanni, lo stesso Moretti, criticando il partito comunista che non prese le distanze dall’intervento armato in Ungheria da parte dell’Urss. E così Moretti pensa al Tarantino di “Bastardi senza gloria”, provando a dare una sua rilettura della storia, cambiandola. “Il cinema non si fa solo per compiacersi di raccontare una brutta realtà. Il cinema si fa anche per sognare una bella e diversa realtà”, ha raccontato in proposito al Corriere della Sera. Ambientato nel mondo del circo, tra gli anni Cinquanta e Settanta, ‘Il sol dell’avvenire’ segue la vita di una coppia intorno ai cinquant’anni, il regista, Moretti e la moglie Margherita Buy produttrice, stanca della difficile convivenza con il marito mentre la loro figlia musicista si divide tra la musica ed un nuovo sorprendente fidanzato. Il protagonista del film nel film è interpretato da Silvio Orlando, responsabile della sezione del PCI di Quarticciolo alle prese con l ‘invasione nel 1956 dell’Ungheria da parte dell’URSS che non condanna, in linea con la scelta del PCI ed in contrasto con l’amata moglie, Barbora Bobulova, che si schiera a favore dei rivoltosi contro l’imperialismo sovietico. Moretti, nella sezione ricostruita del PCI, strappa il manifesto di Stalin e rilegge i titoli dell’Unità di allora, riscrivendo il passato perché ha bisogno di un atto di esistenza, più che di resistenza. Moretti ha un’idea di cinema chiarissima, come nella sequenza del film violento che Moretti interrompe. È un’estremizzazione, ma risponde a un’etica del cinema, a un rifiuto categorico della violenza come forma di intrattenimento fine a sé stessa: “Comincerete a piangere perché vi renderete conto di quello che avete combinato”.Bellissima e commovente la scena finale del corteo ai Fori imperiali un omaggio a Fellini. Nel cast anche Mathieu Amalric nel ruolo di un eccentrico amico finanziatore, e una serie di giovani attori. Valentina Romani è reduce dal successo di Mare Fuori e qui sa calarsi in un personaggio totalmente diverso. Altri giovani offrono buone prove, come Blu Yoshimi, molto intensa ed efficace, e Giuseppe Scoditti. A completare il lavoro, una colonna sonora in cui ritroviamo il Franco Battiato caro a Moretti – in un momento davvero poetico del film – ma anche altri classici della canzone d’autore italiana, come De André o Luigi Tenco, accanto a Noemi e Aretha Franklin. Il sol dell’avvenire, prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema e Le Pacte, è in sala dal 20 aprile.