Risulta di particolare interesse il fatto che Pontedera e la Piggio ospitino una mostra di artisti per lo più di Livorno.
1gennaio 2015 di Ruggero Morelli
Infatti questo segue le linee che il Presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola, ha indicato sia nel maggio del 2012 al seminario ‘’Investire in cultura’’ – organizzato dalla provincia di Livorno a Villa Henderson – sia nell’agosto scorso durante la conferenza al Premio Rotonda: ”Valorizzare l’apporto dei livornesi alla Piaggio, la più grande industria della Toscana”.
Scrive Costagliola nella presentazione del catalogo che ha il bel titolo in Viaggio-Plurale 34 : ’’La Fondazione Piaggio è impegnata a promuovere la cultura in tutte le sue forme espressive e pone particolare cura a valorizzare le migliori espressioni artistiche provenienti dall’Area Vasta che, incentrata su Pontedera, comprende la provincia di Pisa e buona parte di quelle di Livorno Lucca e Firenze.’’
Ricordo che il Museo Piaggio ha ospitato in passato artisti di Livorno lontani dalla scuola macchiaiola, come ad esempio Giampaolo Talani, così come collezioni di autori celebri da Fattori a Modigliani.
Vedo in queste iniziative il superamento dei campanili che tanto danneggiano l’ economia e la cultura. Campanili e rivalità personali interne che hanno fatto fallire molte associazioni e movimenti culturali.
Il merito del Gruppo Labronico, nato nel 1920 nello studio di Gino Romiti è di aver perseguito con pazienza e lungimiranza la promozione delle arti figurative in Livorno, come scrive il Presidente Gianfranco Magonzi, : ‘’ aprendosi anche a contributi di artisti versati in altri campi come Pietro Mascagni, Dario Niccodemi, Sabatino Lopez e Ugo Ojetti ‘’ e quindi…’’…a dare continuità a quel proposito..’’ sino ad oggi, ‘’oltre una guerra ed epocali rivolgimenti di sensibilità contenuti e forme dell’arte.’’