“Il presidente di Federacciai si inquieta perché le proposte per la Lucchini di Piombino prevedono la riapertura dell’area a caldo e chiede un intervento del governo per garantire i forni elettrici del Nord di cui lui stesso è padrone. Non solo questi miseri capitalisti italiani non sono stati in grado di offrire una proposta decente per Piombino ma, addirittura vorrebbero che nessuno lo facesse e che fosse il governo ad impedirglielo”. Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alle dichiarazioni rilasciate oggi da Antonio Gozzi al Sole 24 ore.
23ottobre 2014 di Remo Fattorini, Toscana Notizie
“I padroni delle ferriere – prosegue – vogliono il mercato quando gli fa comodo e vogliono la tutela pubblica del loro monopolio quando è minacciato dalla concorrenza e dallo sviluppo tecnologico. Hanno portato la siderurgia italiana al disastro e vorrebbero continuare a comandare e a fare i loro comodi”.
“Noi invece continueremo a lavorare per attuare gli impegni contenuti nell’accordo di programma firmato con il governo, che prevede interventi sulle aree di bonifica, sul porto e sulla viabilità, oltre ad incentivi per le imprese e strumenti di protezione sociale per i lavoratori. Tutto questo ha reso più competitivo e attrattivo il polo di Piombino, come dimostrano le stesse due offerte di Jindal e di Cevital per la riattivazione del polo siderurgico. Spetta ora al commissario Nardi, al quale confermiamo la massima fiducia, assumere decisioni nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e del territorio”.
“Diffideremo invece, mentre sono in corso le procedure per la valutazione delle offerte, chi interviene, come ha fatto il presidente di Federacciai, rischiando di alterare il corretto svolgimento delle procedure di evidenza pubblica in corso. Ho dato mandato – conclude – all’avvocatura regionale di valutare se esistano gli estremi per un’azione legale a tutela dell’azienda, dei lavoratori, di Piombino e della Regione Toscana”.