Oggi pomeriggio, 29 marzo, Potere al Popolo Livorno, ha indetto presidio e conferenza stampa sotto l’Autorità Portuale in seguito ai gravi fatti avvenuti al deposito costiero Neri, in cui hanno perso la vita due lavoratori.
29marzo 2018 conferenza stampa di Potere al Popolo, Livorno
E’ stato richiesto che l’Autorità Portuale convochi un tavolo per effettuare una ricognizione dello stato di sicurezza del porto e degli impianti industriali. A questo tavolo, oltre alle Istituzioni, agli organi competenti e alle organizzazioni datoriali, dovranno necessariamente essere presenti anche i lavoratori, sia nelle figure dei rappresentanti per la sicurezza, che nelle loro rappresentanze sindacali elette.
“Tanti i discorsi di circostanza che abbiamo, infatti, sentito dopo gli incidenti mortali avvenuti nel nostro porto a Dasonor e Francesco nel 2010, Angelo e Elson nel 2011, Priscillano e Gabriele nel 2015 e Mauro l’anno successivo. Tutti questi discorsi sono rimasti sulla carta. Niente è stato fatto per provvedere a una reale messa in sicurezza degli impianti. Mentre continuano, invece, i tripli turni degli autisti, la minor specializzazione dovuta alla discesa a terra degli armatori, il lavoro a chiamata spezzato, gli straordinari e il lavoro nero.
- Autorità Portuale, Capitaneria, Asl e Dtl devono togliersi le bende dagli occhi.
- Devono essere garantiti maggiori finanziamenti e poteri alle RLS in tutti i luoghi di lavoro, a scapito degli enti bilaterali tra imprese e sindacati.
- Devono essere installati dispositivi adeguati, che garantiscano l’incolumità del lavoratore e impediscano il cosiddetto errore umano, che troppe volte abbiamo sentito utilizzare per scaricare la responsabilità sul lavoratore.
Se un errore umano può mettere a rischio la vita del lavoratore vuol dire che “il sistema sicurezza” di quell’azienda non ha funzionato, o si è dimostrato colpevolmente carente o, peggio, non è stato fatto rispettare.
Non è, perciò, più accettabile che si continui a tagliare fondi e finanziamenti per la formazione e la sicurezza e per gli organi preposti al controllo. Invitiamo, quindi, l’Autorità Portuale e le Istituzioni a prendere seriamente in considerazione l’idea di questo tavolo di ricognizione al più presto.