“Così di ponte in ponte altro parlando”, lettura polifonica a quattro voci, Martedì 14 Settembre alle 19:00
11 Settembre 2021, da RadiceAR
Martedì 14 settembre alle ore 19:00, nella straordinaria location del Salone delle Colonne del Silos Granari, piazzale dei Marmi 12 Terminal Crociere del Porto di Livorno, esattamente nel
giorno in cui si compie il 700° anniversario della morte di Dante, che si spense a Ravenna il 14 settembre del 1321, RadiceAR-Associazione Culturale – con la partnership di Porto
Immobiliare Livorno, con la collaborazione di Fondazione Teatro Goldoni, Nuovo Teatro delle Commedie, e grazie al finanziamento della Fondazione Livorno – propone una lettura dei
versi dell’Alighieri in chiave polifonica e madrigalistica, dal titolo “Così di ponte in ponte, altro parlando”.
Un quartetto di voci femminili – Letizia Colonnacchi, Niki Mazziotta, Silvia Rosellini, Maria Torrigiani – attrici e cantanti, si misurano con i versi tra i più conosciuti dell’Inferno: il Canto V, di
Paolo e Francesca; il XXI dove i barattieri, nell’oscurità della quinta bolgia, son tormentati nella pece bollente; i versi dall’85 al 142 del Canto XXVI, dove, nell’ottava bolgia che riluce delle fiamme
che avvolgono i peccatori, Dante e Virgilio incontrano Ulisse, che narra loro il suo ultimo, tragico viaggio. Conclude la performance la recita di ampia parte del Canto XXXIV, dove s’incontra
Lucifero, piantato fino al petto nella ghiaccia del Cocito e le cui fattezze mostruose fanno capire come “ben dee da lui procedere ogne lutto”.
Ma perché un quartetto vocale? Circa tre anni fa si consolidava il progetto di Gregorio Bottonelli – filologo classico, esperto di poesia italiana e di composizione musicale – per un iter seminariale e di laboratorio di recitazione, basato su metrica e ritmica della poesia italiana. Bottonelli afferma: “Il verso risponde a regole e tecniche espressive non diverse da quelle che caratterizzano la musica, e la cantabilità del verso sempre si lega alle scelte di lessico e di costrutto sintattico a costruire una formidabile densità di senso e una forza espressiva cui non è lecito sottrarsi e che neppure può essere banalizzata.”
E, dunque, le quattro voci femminili affrontano l’endecasillabo e la terzina dantesca scavando nel costrutto del verso alla ricerca di ogni elemento di ritmo e di cantabilità, spesso usando nella lettura le tecniche madrigalistiche di scomposizione e riproposizione dei nuclei tematici.
Un Dante che mai si era potuto ascoltare in precedenza e in un luogo davvero ideale qual è il monumentale Silos Granari, restaurato e ristrutturato dalla Porto Immobiliare Livorno, partner del
progetto, e allo scopo attrezzato per accogliere il pubblico grazie alle strutture messe a disposizione della Fondazione Teatro Goldoni e dal Nuovo Teatro delle Commedie.