24giugno 2015 di admin
Questa la videointervista a Gilberto Vento dei Cobas Scuola, durante il presidio davanti al Provveditorato di Pisa:
Alcune foto:
Questo il comunicato dell’Assemblea Precari della Scuola 18 Febbraio:
E’ ormai è ufficiale: il Governo Renzi e il Partito Democratico (nome ormai grottesco), hanno deciso di far passare la riforma della scuola con il voto di fiducia al Senato che si terrà giovedì 25 giugno.
Non sono bastati il più grande sciopero della storia della scuola, il blocco degli scrutini, le moltissime manifestazioni e iniziative che hanno mostrato come tutto il mondo della scuola e tantissimi cittadini si oppongano alla loro pessima riforma. Loro se ne fregano e si fanno vanto di imporre al paese le “riforme” contro la volontà dei cittadini, che ormai li stanno abbandonando in massa, anche alle elezioni. Vogliono andare avanti e, dopo aver cancellato l’articolo 18, il diritto del lavoro e il tempo indeterminato nel lavoro privato, adesso attaccano la Scuola Pubblica con una riforma autoritaria e aziendalista che nemmeno Berlusconi si sarebbe sognato di fare.
Per farla passare fanno l’ennesima forzatura e impediscono al parlamento di esprimersi, imponendo al Senato, dove la loro maggioranza traballa, un voto di fiducia su un maxi-emendamento che recepisce tutto il peggio della riforma, a partire dal punto cruciale: il potere arbitrario dato ai presidi di scegliere chi insegna nella propria scuola (slitta di un anno, ma solo per problemi tecnici). E sarà sempre il preside-padrone, sul modello aziendale, a scegliere chi viene pagato di più e cosa si insegna. La libertà di insegnamento, la possibilità di far valere i propri diritti saranno del tutto compromessi, come pure la cooperazione tra gli insegnanti.
E sulla pelle dei precari si è consumato tutto questo. Hanno preso in ostaggio come scudi umani decine di migliaia di precari e hanno messo in campo il loro ricatto: assunzioni di una parte dei precari a condizioni inaccettabili, in cambio dello stravolgimento della Scuola Pubblica.
Falsificando la realtà e i numeri, hanno anche detto che è grazie alla loro riforma che i precari saranno assunti, nonostante le assunzioni (ben oltre 100.000), potrebbero e dovrebbero essere fatte anche senza la sua approvazione. E nonostante sia stato Renzi e il PD ad opporsi per mesi allo stralcio del provvedimento sui precari dalla sua pessima riforma, come chiesto da tutti coloro che si opponevano alla sua Cattiva Scuola.
A pagare il prezzo di tutto questo saranno proprio i precari: dei 100.000 promessi (prima erano 150.000), a settembre 2015 saranno assunti solo quelli che sarebbero entrati in ruolo anche senza riforma, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il 2016 ed essere assunti, e pure alle condizioni inaccettabili della riforma: saranno inseriti negli albi territoriali da cui saranno scelti dai presidi ogni 3 anni, faranno supplenze su più scuole e potranno essere messi ad insegnare materie su cui non hanno l’abilitazione né hanno mai insegnato.
E tutti gli altri 200.000 precari della scuola, quei 2a fascia e 3a fascia moltissimi dei quali lavorano da anni nella scuola, saranno espulsi dall’insegnamento. Non solo non saranno assunti, come chiede la sentenza europea per molti di loro, ma saranno pure esclusi dalle supplenze appena la riforma sarà a regime. Un licenziamento di massa presentato all’opinione pubblica come assunzione dei precari.