I suoni elettronici di Iosonouncane protagonisti della terzultima serata del Cortomuso Festival
28 Agosto 2019, di Michele Faliani
“Ira” è uno dei dischi più chiacchierati degli ultimi mesi, e al Cortomuso Festival c’è stata l’occasione di ascoltarlo in versione live. Jacopo Incani, alias Iosonouncane (sul palco con Amedeo Perri e Bruno Germano), ha solo detto “Buonasera” prima di iniziare un concerto di un’ora e mezzo senza pause tra un brano e l’altro, seminascosto dal fumo e dallo scuro design delle luci che è stato scelto dal light designer. Una voce talvolta simile in maniera impressionante a quella di Brendan Perry, Incani e soci hanno eseguito un paio di strumentali inediti e 7 episodi di “Ira”, fra cui “Jabal” e “Ojos”, ossessive e dai suoni scuri e industrial, e 2 canzoni tratte dal precedente lavoro “Die”. Tutto sommato un concerto che ha destato le stesse perplessità del disco: da una parte è lodevole l’intenzione di creare un lavoro sperimentale, anti-commerciale ed anti-radiofonico, dall’altra c’è la sensazione di ‘già sentito’ e una leggera monotonia sia nei ritmi che nei suoni. Sicuramente da riascoltare per riuscire a comprendere meglio ogni sfaccettatura.
In apertura a Iosonouncane, un breve set di Vieri Cervelli Montel, ex /handlogic, che sta per uscire con il suo primo lavoro discografico (prodotto proprio da Iosonouncane) e che ha chiuso il suo breve set di belle canzoni con una personalissima versione di “Almeno tu nell’universo”.
Grazie a Fondazione LEM per l’ospitalità.
La scaletta del concerto:
1. Pétrole
2. Foule
3. Prison
4. Ojos
5. Inedito #1
6. Buio
7. Niran
8. Jabal
9. Inedito #2
10 .Tanca
11. Hajar