Torna al Teatro Verdi di Pisa, sabato 24, alle ore 21, il grande One Show Man, Paolo Ruffini, con uno straordinario ed originalissimo spettacolo dal titolo “Io? Doppio! UP & DOWN: il potere rivoluzionario della felicità”, uno dei titoli del cartellone Appuntamenti, organizzato dalla LEG – Live Emotion Group.
22marzo 2018 di Beatrice Bardelli
Un travolgente happening del comico livornese, vero mattatore della scena, che si lascia travolgere dalla straordinaria squadra dei giovani attori della Compagnia Mayor Von Franzius. Ragazzi davvero “UP” con la sindrome di down.
Uno spettacolo da non perdere. Se il nostro futuro è minacciato dalla mitizzazione della perfezione tecnologica dei robot “intelligenti”, il nostro presente è ancora vissuto da donne e uomini “abili alla vita”. Anche se alcuni di loro non posseggono alcune abilità di tipo fisico e/o psichico, tutte e tutti posseggono un cuore che palpita e reagisce alle emozioni, hanno orecchie per ascoltare e labbra per esprimere con un sorriso la felicità del momento. Su questo mondo di diversamente “abili alla vita”, ha focalizzato il suo interesse un grande comico attento ai dettagli del mondo che gli gira intorno, l’ormai famoso One Show Man, il livornese Paolo Ruffini, che torna sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pisa (sabato 24, ore 21) con uno spettacolo dal titolo “Io? Doppio! UP & DOWN: il potere rivoluzionario della felicità”.
Un travolgente happening comico dove Paolo Ruffini, vero mattatore della scena, scandisce il ritmo dello spettacolo giocando in parte una partita da solo per poi farsi travolgere dalla straordinaria squadra dei giovani attori della Compagnia Mayor Von Franzius. In questo spettacolo del cartellone Appuntamenti, organizzato dalla LEG – Live Emotion Group, si gioca con il pubblico sull’ambiguità verbale del concetto di “doppio” riferito all’uso corrente di “UP” e “DOWN”. Se da una parte, quindi, non mancano proiezioni e doppiaggi di spezzoni di film in vernacolo livornese che costituiscono il format stra-cult che lo ha reso celebre e che da quindici anni replica nei teatri di tutta Italia, dall’altra Paolo Ruffini si lascerà stravolgere dalle incursioni degli attori della Compagnia Mayor Von Frinzius, ragazzi davvero “UP” con la sindrome di “DOWN”, che portano sul palcoscenico la propria schietta autenticità ed una comicità straordinariamente feroce che non risparmia niente e nessuno.
In questo gioco delle parti, Ruffini dimostra appieno il suo straordinario talento nel cogliere frammenti di umanità che riesce a filtrare attraverso un’acuta ironia ed un crescendo di battute irriverenti. Com’è nella cifra di Paolo Ruffini, lo spettacolo si basa molto anche sull’improvvisazione. Partendo dal pubblico, dall’umore che di volta in volta c’è in sala, prende vita un varietà dalla comicità esilarante, che lascia spazio a momenti di riflessione ma con un approccio all’insegna della leggerezza. Paolo lascia più volte il palco per andare tra il pubblico, oppure lo porta sul palcoscenico, creando una mescolanza di entusiasmo e partecipazione, parlando di relazioni, di emozioni, del potere rivoluzionario della felicità. Com’è stato annotato
«Attraverso il filtro dell’ironia si sviluppano così monologhi e gag per affrontare, con sapiente leggerezza, il significato della parola ‘disabilità’: tante persone non sono ‘abili’ alla felicità o all’ascolto. Questi attori invece dimostrano di essere dei resilienti, di avere una tale confidenza con la vita e con il sorriso, che sarebbe più corretto definire ‘Sindrome di UP’. Dimostrano soprattutto che siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi».