5gennaio 2019 da Ettore Bucci Sinistra Italiana, Pisa
Sindaci come Leoluca Orlando, Luigi De Magistris e Lorenzo Falchi stanno realizzando atti di piena obbedienza costituzionale, di pari passo con una seria e concreta disobbedienza civile.
“Sostengo la loro iniziativa e confido che siano numerosi e numerose gli amministratori della nostra provincia interessati a replicare, in forma pubblica, le loro iniziative”.
L’applicazione Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L.1 dicembre 2018, n. 132 (in G.U. 03/12/2018, n. 281), offende i diritti fondamentali della persona, in particolare in riferimento alla procedura di iscrizione della residenza anagrafica.
Sinistra Italiana sosterrà, ad ogni livello, in Italia e nel nostro territorio, tutte quelle iniziative che aprano conflitti reali contro un provvedimento liberticida e razzista. Ogni sfregio alle libertà costituzionali è uno sfregio all’ordine repubblicano, base per la solidarietà sociale e la convivenza civile per ogni cittadina e cittadino, più o meno straniera o straniero. Siamo consapevoli del fatto che il cosiddetto “decreto Salvini” è solo l’ultimo figlio di una cultura securitaria che ha avuto nei decreti Minniti-Orlando tristi antesignani. La creazione di sacche di esclusione e diritti negati, proprio nelle nostre città, deve tuttavia rendere gli spazi urbani i terreni privilegiati per una rinnovata resistenza con ambizione maggioritaria.
La legge approvata, infatti, contrasta con l’art. 26 della Convenzione di Ginevra e col dettato costituzionale, oltre che con l’articolo 2 della L.1228/1954 (c.d. Legge Anagrafica), la quale prevede che l’iscrizione anagrafica, oltre che diritto, costituisca anche un dovere a cui sia il cittadino che lo straniero sono chiamati ad ottemperare. In tal senso, noi auspichiamo che sindaci, amministratori ed amministratrici comunali della nostra provincia, vogliano recepire la proposta di resistenza di associazioni di giuristi come Alterego – Fabbrica dei Diritti: riconoscere il diritto soggettivo dell’iscrizione all’anagrafe, istituendo albi per l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, comprendenti sia coloro che sono in attesa della pronuncia della Commissione Territoriale sia coloro che non hanno ancora ottenuto un provvedimento definitivo nell’eventuale ricorso giurisdizionale proposto.