Si è conclusa la terza edizione del ‘Il senso del ridicolo’ il festival dell’umorismo e della satira che tanto piace ai Livornesi e non solo, riproposto dopo la pausa dell’anno scorso in conseguenza della devastante alluvione.
1ottobre 2018 di Donatella Nesti, Livorno
Una precisazione importante va fatta, non si tratta in questo festival di sfruttare la risata facile alla quale ci hanno abituato I comici televisivi e cinematografici facendo spesso ricorso a battute volgari o doppi sensi, ma di una ricerca raffinata che scava nei tortuosi meandri della letteratura, dell’inconscio, del politicamente scorretto, delle ferite dell’animo capaci di rovesciare il dolore in ironia e sberleffo.
“Il riso permette di parlare anche di cose che altrimenti sarebbero difficili da raccontare – ha detto Paola Cortellesi dal palco del Goldoni gremito – in questo sta la sua potenza, si può cercare il lato ridicolo delle cose quasi ovunque e quando si applica alla vita tutto va meglio. I romani, poi, ma anche i livornesi in questo sono molto simili, sono capaci di trovare il lato giocoso in ogni cosa”.
Intervistata da Stefano Bartezzaghi, direttore artistico del Festival, l’attrice ha ripercorso i momenti salienti della sua brillante carriera nella convinzione che anche le cose tragiche possano essere affrontate con una battuta, il senso del ridicolo è una salvezza dalla realtà, è un aiuto nella vita Nella seconda serata del Goldoni l’attore Fabrizio Gifuni ha dato una convincente ed applaudita dimostrazione delle sue capacità interpretative con G.A.D.D.A cioè ‘Galline autolesioniste declamano dubitazioni amletiche’ un’esplorazione della ferita esistenziale di Gadda da cui è scaturita la sua scrittura unica e ironica con l’uso drammatico e comico di vocaboli inusuali. Bellissima la lettura che l’attore ha dedicato al pubblico livornese,’Genova’ di Giorgio Caproni. Ne ‘Il comico e I suoi Poli’ la bravissima Lucia Poli intervistata da Sara Chiappori nel tendone allestito in Piazza del luogo Pio, ha parlato del suo speciale rapporto con il fratello Paolo una coppia imprevedibile, anticonformista abituata a scambiarsi I ruoli ed I vestiti. Impressionante sentirla raccontare Boccaccio senza perdere una parola ed recitare brani di Dorothy Parker immedesimandosi nella scrittrice e dei suoi fallimentari tentativi di suicidio:
«I rasoi fanno male;i I fiumi sono freddi;
l’acido macchia; i farmaci danno i crampi.
Le pistole sono illegali; i cappi cedono;
il gas fa schifo. Tanto vale vivere…»
Il festival è stato inaugurato dal presidente della Fondazione Livorno Riccardo Vitti dal sindaco Nogarin ed a seguire la lectio magistralis di Bianca PItzorno e Davide Tortorella, figlio di Cino, che hanno rievocato lo straordinario successo del programma andato in onda nel 1973 ‘Dirodorlando’ ambientato in un medioevo fantastico che fece impazzire l’Italia. Tantissimi gli appuntamernti divertenti gestiti da una perfetta organizzazione e da tanti ragazzi delle scuole superiori che hanno lavorato per la riuscita del festival che si è chiuso con la performance di Matteo Caccia il quale con ‘Prendo casa’ è riuscito a raccontare la città di Livorno attraverso le sue case, districandosi nel mercato immobiliare,uno spaccato degli abitanti della città dove ’si sta bene’narrato con la visione delle case in affitto ed in vendita. Si è dunque ripetuto il miracolo di ‘Scenari di quartiere’ con tantissime persone in fila per seguire gli spettacoli che oltre al contenuto elevato hanno avuto il merito di essere brevi e contenuti nei prezzi. Il festival è stato gestito da Stilema di Anna Gilardi ed ha avuto il patrocinio della Regione Toscana ed il supporto logistico del Comune di Livorno.