A seguito dell’interruzione didattica dovuta all’assemblea permanente e successiva occupazione, proclamata dagli studenti dell’IISS Pesenti, anche i docenti si sono riuniti in una propria assemblea per prendere posizione rispetto al documento fornito dagli alunni, in apertura dell’assemblea di cui proponiamo lettura integrale.
29gennaio 2019 da assemblea dei docenti
Ci preme stigmatizzare il comportamento delle forze dell’ordine che, con tono intimidatorio e non consono ad una comunità scolastica, hanno prelevato fisicamente uno studente, già precedentemente identificato, che di fatto non stava commettendo alcun atto provocatorio. Riteniamo che questo episodio sia di una gravità inaudita, soprattutto all’interno di una comunità scolastica basata sul confronto democratico e la pacifica convivenza, anche in assenza in quel momento di una dichiarazione ufficiale di un’occupazione e quindi di una situazione di reale pericolo. Un’ulteriore aggravante: alcuni docenti sono stati invitati a identificarsi, dopo essere intervenuti a favore dello studente, nell’esercizio del loro ruolo e con l’intento di mantenere la situazione calma e sotto controllo.
Pensiamo che le esigenze dagli studenti poste ed espresse nel loro documento vadano prese in seria considerazione, in particolare la necessità di spazi dove esercitare un confronto democratico, in modo che la scuola sia effettivamente partecipata e costruita anche dagli alunni. Due esempi: il nostro istituto dispone da diversi anni di un auditorium inagibile che costringe gli studenti a confrontarsi in piccoli gruppi rinunciando così ad attività collettive e assembleari. Un altro esempio di scuola calata dall’alto risulta essere il nuovo esame di stato, le cui modalità di svolgimento sono state comunicate nella seconda parte dell’anno scolastico in corso, senza possibilità di intervento e critica costruttiva né da parte degli alunni né dei docenti. Concludiamo affermando la necessità da parte di noi docenti di ascoltare le rivendicazioni e il disagio espresso da un movimento di studenti che, partito dalle scuole di Livorno, si è esteso anche nella nostra provincia.
A differenza di quanto accaduto nelle scuole di Pisa e di Livorno, al Pesenti di Cascina la prima giornata di protesta ha visto l’immediata irruzione delle forze dell’ordine.
Da Cobas Scuola di Pisa e Livorno
Cobas Scuola di Pisa e Livorno: Gli studenti, una volta all’interno dell’edificio, stavano decidendo con quale modalità portare avanti le loro rivendicazioni. Le forze dell’ordine non solo hanno iniziato a chiedere le generalità degli studenti presenti all’interno della scuola, ma sono arrivate a prendere di peso uno studente che non stava facendo assolutamente nulla dicendogli che l’avrebbero portato in Caserma. Alcune docenti si sono opposte e il ragazzo è stato rilasciato; ma per tutta risposta sono state chieste le generalità anche ad alcuni/e docenti.
Riteniamo quanto accaduto oggi di una gravità inaudita: una deriva allarmante da Stato autoritario. La scuola è un luogo in cui docenti e studenti discutono e si confrontano in modo civile. A scuola i docenti, nell’esercizio delle loro funzioni, non possono e non devono essere scavalcati dalle forze dell’ordine, il cui intervento ha avuto il solo risultato di creare una situazione di confusione e insicurezza, laddove non esisteva alcuna fonte di pericolo. Come Cobas Scuola di Pisa e Livorno condanniamo qualsiasi forma di intimidazione nei confronti di studenti e docenti. L’intervento delle forze dell’ordine all’Istituto Pesenti è ingiustificabile perché privo di reali motivazioni e condotto con modalità assolutamente sproporzionate e fuori luogo in un ambiente scolastico. Vogliamo sperare che le forze dell’ordine si guardino bene dal replicare interventi di questo tipo nei confronti degli studenti e dei docenti. Da parte nostra è ferma la nostra condanna di qualsiasi intervento esterno ed ingresso delle forze armate a scuola per questioni che devono restare di competenza del personale scolastico.