Il sindacato di base, garantisce intanto, l’assistenza legale alla famiglia di Soumaila Sacko e lancia la raccolta fondi, per consentire il trasporto della salma in Mali, attraverso la Cassa di resistenza e solidarietà.
L’IBAN sul quale effettuare i versamenti è: IT 17 W 0312703201000000001801 (Unipol Banca). Indicare nella causale “Solidarietà a Soumaila Sacko”.
5giugno 2018 da Unione Sindacale di Base nazionale
Tre giorni dopo l’assassinio di Soumaila Sacko, il Governo ha finalmente trovato voce ed è intervenuto ufficialmente su un omicidio per mettere a tacere le rivendicazioni degli sfruttati di San Ferdinando e, più in generale, dei lavoratori che nelle campagne lottano per i diritti.
- È importante che Soumaila sia stato ricordato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato, e che l’Aula si sia unita nell’applauso postumo al nostro compagno di lavoro e di lotta.
- È importante perché è stato faticosissimo per l’USB, per i braccianti, difendere la memoria di Soumaila Sacko – che si è cercato in tutti i modi di far passare per un comune ladruncolo vittima della rabbia di qualche onesto giustiziere della notte – e rovesciare una pericolosa narrazione che sarebbe stata una seconda condanna a morte.
- È importante perché rompe il silenzio tombale di Salvini e Di Maio, un’afasia tanto grave da aver provocato la discesa in campo, in Tv e sui giornali, di firme di ogni appartenenza.
- È importante che ora si dia un seguito a questi fatti e che si intraprenda la strada per garantire veramente e stabilmente i diritti dei lavoratori dei campi, degli sfruttati e degli invisibili che si dannano per due euro l’ora.
Noi, l’Unione Sindacale di Base, continueremo le nostre battaglie per i braccianti, per i senza diritti, nel nome di Soumaila Sacko e di tutte le altre vittime dello sfruttamento e del caporalato. Lo faremo con le mobilitazioni che si susseguono da ieri in tutta Italia e sfoceranno nella grande manifestazione nazionale del 16 giugno a Roma, convocata contro le disuguaglianze sociali. A quella manifestazione parteciperanno anche i braccianti USB provenienti dalle baracche di San Ferdinando, dalle campagne lucane e pugliesi. Per i lavoratori dei campi rappresenterà l’occasione per lanciare una grande iniziativa nazionale da tenersi il 23 giugno in Calabria, che l’Unione Sindacale di Base apre a tutte le associazioni.
- Nelle giornate di mercoledì 6 e giovedì 7 prossimi anche USB Logistica partecipa ed organizza presidi davanti alle Prefetture per rivendicare giustizia per Soumaila Sacko, per affermare il diritto a lottare contro il caporalato, il lavoro nero, per la legalità e la dignità.
- Il giorno 11 giugno alle ore 15.00 terrà a Piacenza un’assemblea nazionale contro la repressione, contro la criminalizzazione di chi rivendica diritti nel lavoro, il 16 parteciperemo alla manifestazione nazionale a Roma contro le diseguaglianze sociali, il 22 giugno verrà proclamato lo sciopero nel settore logistica e il giorno successivo 23/06 si terrà la manifestazione nazionale a Piacenza contro la repressione.
In Italia nel 2018 sono i lavoratori migranti impegnati nei conflitti per dare dignità, diritti e democrazia nei luoghi di lavoro nel nostro Paese a pagare il prezzo più caro. Dopo l’assassinio di Abd Elsalam avvenuto a Piacenza durante uno sciopero contro la precarietà, ora è il bracciante e delegato Soumaila Sacko, impegnato nella frontiera della lotta al caporalato, ad essere vigliaccamente ucciso.
L’economia capitalistica, le reti del valore, che delocalizzano nei paesi dove si lavora senza protezioni sociali e diritti, importano poi nel nostro paese, assieme alle merci, quegli stessi modelli. Nella logistica piuttosto che nell’agricoltura i lavoratori devono sottostare a condizioni di vera e propria schiavitù, senza contratti, con paghe da fame, senza sicurezza. Chi migra per dare un futuro alle proprie vite e a quelle dei propri cari come il nostro compagno Soumaila Sacko porta però con se un bagaglio di speranze ed entusiasmo che si concretizza nella resistenza al dominio e allo sfruttamento; l’impegno dei lavoratori migranti nel sindacato USB e la ferma volontà di cambiare le condizioni schiavistiche di lavoro li espone più di chiunque altro alla violenza padronale e alla repressione dello stato.
Alla violenza del caporalato, del lavoro nero, della violazione delle più elementari norme di democrazia nel lavoro, si associa la criminalizzazione delle resistenze operaie, dei scioperi e delle mobilitazioni e dei conflitti davanti ai cancelli o nei sentieri che portano ai campi di coltivazioni e se non sei centrato dal proiettile di un “caporale” o di un fanatico razzista e xenofobo , sono le denunce, le perquisizioni, il restringimento delle libertà personali a fare “giustizia”. Contro questa spirale della violenza di classe agita dalla classe padronale o di chi per loro e della repressione di Stato, USB Settore Logistica chiama tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore democrazia e civiltà a mobilitarsi e a stringersi solidali attorno ai famigliari di Soumaila Sacko, ai suoi compagni del ghetto e ai tutti lavoratori che lottano.