19settembre 2014 di Lisa Pelacchi
Negli ultimi (e praticamente unici) due consigli comunali dall’insediamento della nuova Amministrazione nel nuovo comune di Crespina Lorenzana – nato recentemente dalla fusione fra i due comuni – sono state discusse e varate misure di importanza cruciale per il territorio e la popolazione: dalla variante al piano strutturale urbanistico, al programma triennale degli lavori pubblici, fino alle aliquote fiscali.
Si tratta dunque di un momento importante in cui fare un primo, provvisorio ma significativo, bilancio della fusione fra i due comuni. Anche al cittadino meno esperto l’elemento lampante che balza immediatamente agli occhi è la totale assenza a di Lorenzana dai piani programmatici della nuova amministrazione.
La variante strutturale al piano urbanistico riprende quella dell’ex comune di Crespina: Lorenzana non viene neanche contemplata. In sede di Consiglio Comunale l’ex sindaco di Lorenzana Gianluca Catarzi, ora vice-sindaco del nuovo comune, ha sostenuto che Lorenzana, che è un paese a peculiarità rurale ed è “rimasto indietro” in questi anni per non aver realizzato le previsioni fatte (peraltro dal lui stesso!), «potrà essere considerata in un secondo momento». Incalzato dall’opposizione, in particolare dai consiglieri della lista Orizzonte Comune che hanno chiesto di riconsiderare l’intero piano alla luce del nuovo territorio costituitosi con la fusione, valutando quindi anche le esigenze di Lorenzana, Catarzi ha ribadito che non è una «cosa fantascientifica» concentrarsi ora sulla priorità delle infrastrutture a Crespina e Cenaia, già previste, e pensare successivamente a Lorenzana.
Seconda puntata al Consiglio Comunale dell’8 settembre: il sindaco D’Addona presenta il programma triennale dei lavori pubblici. Al netto dei lavori comuni sulla nuova scuola media (per la quale non esiste ad oggi lo studio di fattibilità), le strade, le piazze e i cimiteri, nel triennio il programma impegna il Comune di Crespina Lorenzana per 2.684.000 euro, dei quali 2.584.000 euro all’ex Comune di Crespina e 100.000 euro all’ex Comune di Lorenzana (per «Completamento marciapiedi Laura»: evidentemente si ritiene che sia questo l’unico bisogno di intervento strutturale a Lorenzana!). NIENT’ALTRO. In altre parole, semplificando un po’, all’ex Crespina va il 96,5% delle risorse, all’ex Lorenzana il 3,5%. Meno che briciole.
Durante la campagna pro-fusione e la successiva campagna elettorale, i due ex sindaci avevano garantito un impegno ad investire i contributi statali e regionali derivanti dalla fusione dei due comuni in maniera equa. Tali contributi dovrebbero essere in totale 1.250.000 euro in tre anni. Di questi, per l’appunto, fanno parte i “miseri” 100.000 euro ad oggi destinati per Laura. Anche su questo l’opposizione di Orizzonte Comune ha manifestato indignazione e preoccupazione. E anche su questo la risposta di Catarzi (l’unica del resto, perché gli altri due rappresentanti di Lorenzana, l’assessora Simona Sopranzi e il consigliere Matteo Rossi, in quota PD, non hanno profferito parola) è stata che «il piano effettivamente va riequilibrato, c’è la volontà di farlo, mia personale prima di tutto. Del resto, sono state messe le cose più urgenti». Come per la variante al piano urbanistico.
Non meglio vanno le cose riguardo alla relazione previsionale e programmatica per i prossimi 3 anni: sui complessivi 7.773.000 euro i fanalini di coda della spesa relativa ai programmi e progetti dell’amministrazione sono rappresentati dai servizi produttivi (€ 24.250 pari allo 0,31%), dal turismo (€ 27.000 pari allo 0,35%), e dallo sviluppo economico (€ 75.670 pari allo 0,96%). Nel rimarcare queste cifre l’opposizione di Orizzonte Comune ha manifestato forte preoccupazione per la mancanza di una politica per il lavoro e le attività produttive.
Sarebbe interessante aprire con la cittadinanza un confronto – oltreché un reale dibattito politico in Consiglio Comunale – su questi temi della sperequazione territoriale e dello sviluppo tutto affidato al solo cemento. Gli atti finora deliberati dalla nuova amministrazione denotano una totale assenza di un’idea comune di sviluppo, di analisi e promozione delle potenzialità di un territorio diventato unico.