I recenti terremoti tra Pisa e Livorno sono collegati alle estrazioni di gas? Forse sarebbe il caso che i sindaci delle due città si attivino per ottenere una moratoria, oltre ad informare adeguatamente i cittadini
6dicembre 2015 da Monica Pecori, Maurizio Marchi e Beatrice Bardelli, – Medicina Democratica
Nell’enorme area ad alto rischio tra Pisa e Livorno, comprendente: base militare di Camp Darby, raffineria di Livorno, l’approdo delle tubazioni del rigassificatore OLT, i grandi depositi del Costiero Gas, il centro nucleare CISAM, l’aeroporto militare e civile, ci mancavano solo i pozzi di estrazione del metano dal sottosuolo. Autorizzati anni fa, nel silenzio generale e attivati allo sfruttamento solo negli ultimi anni. La domanda legittima e, non solo in via precauzionale, è se i 5recenti terremoti che hanno scosso Pisa e Livorno (il 30 novembre e il 1 dicembre us), con epicentro due in mare e tre in terra, sono la conseguenza di queste estrazioni. Inoltre sarebbe opportuno essere informati sul fatto se potranno ripetersi al proseguire delle estrazioni. Se, e quali territori potrebbero essere coinvolti, come ad esempio la torre di Pisa, e/o i depositi ad alto rischio di esplosione. Ma andiamo per ordine:
I pozzi di metano della concessione “Tombolo” sono ufficializzati sul sito del Ministero dello sviluppo economico, anche se nessuno finora se ne era accorto: come si vede è molto estesa, abbraccia per intero l’area della raffineria, del Costiero gas sullo scolmatore d’Arno, di Camp Darby, l’aeroporto, il Cisam, e potrebbe estendersi fin quasi a Perignano.
Tutta la piana alluvionale del fiume Arno, 286 chilometri quadrati: TOMBOLO Visualizza in Google Maps
Nella concessione Tombolo sono stati estratti in tutto l’anno 2014, 2.134.372 metri cubi di metano, mentre nei soli primi nove mesi del 2015 ben 3.803.103: a fine anno 2015 saranno oltre il doppio del 2014. (Nota: Sm³ (o anche Stm³) o standard metro cubo è la quantità di gas contenuta in un metro cubo in condizioni standard). E’ dunque plausibile pensare che i recenti terremoti siano dovuti alle maggiori massicce estrazioni, come accertato dalla Commissione Ichese in occasione del terremoto del maggio 2012 in Emilia, e come ammesso dalla stessa Enel per i terremoti nelle aree geotermiche amiatine e di Larderello.
Per chiudere questa ”panoramica degli orrori” segnaliamo che il pozzo di metano “Montenevoso” è ubicato a poche centinaia di metri dalla chiesa romanica di San Piero a Grado e a poco più di un chilometro dal Cisam, sul canale dei Navicelli, in cui nel 2013 sono state riversate sconsideratamente acque radioattive del reattore nucleare in disuso.
Confidando che altri soggetti mettano gli occhi su questa vicenda, come MD facciamo formale richiesta ai sindaci di Pisa e Livorno e alla Regione di chiedere una moratoria ai Ministeri competenti e di aprire un’inchiesta.