40 anni dal referendum sul divorzio
Io c’ero. Me lo ricordo, come se fosse ieri, il referendum sul divorzio del 1974 e la battaglia che si scatenò sul sì o sul no alla abrogazione. Io che, bambina, vivevo in una famiglia comunista la percepivo, all’epoca come uno scontro tra comunisti e democristiani e mi appassionavo molto alla discussione. In realtà fu la vittoria di uno schieramento ancora più ampio fatto dalla Lega Italiana per il divorzio, da radicali, socialisti e liberali oltreché dai comunisti. Fu la prima vittoria delle donne che ebbe un grande risalto mediatico e a cui contribuirono anche tantissime donne cattoliche che, a dispetto di quanto predicato dalla chiesa ufficiale, votarono contro l’abrogazione della legge. Ne seguirono molte altre, di vittorie, quale quella sul nuovo diritto di famiglia del 1975, quella sull’interruzione di gravidanza del 1978 e molti anni dopo, nel 1997, quella sulla violenza sessuale sulle donne che finalmente inscrisse lo stupro e l’incesto fra i reati contro la persona e non contro la morale. Molti gli attacchi a questi diritti, durante il ventennio berlusconiano, a cui non sempre vi è stata una risposta adeguata.
Ma queste leggi sono ancora tutte lì a tutelare noi e le nuove generazioni contro l’oscurantismo strisciante nella nostra società. La prossima battaglia? La legge sul divorzio breve (un anno di separazione, nove mesi per quelle consensuali ed in mancanza di figli minori). Siamo pronte.
Gisella Seghettini