La coalizione Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile Pisa) che sostiene, a Pisa, la candidatura a sindaco di Francesco Auletta, detto Ciccio, continua il suo percorso elettorale nei luoghi critici della città per denunciare le falle della passata amministrazione a guida PD. Che, a detta della coalizione, ha preferito incentivare la presenza del privato sul territorio invece che rafforzare il proprio potere di amministratore pubblico che ha il compito di agire per risolvere, e non bypassare, i bisogni dei propri cittadini.
26aprile 2018 di Beatrice Bardelli, Pisa
Questa volta la denuncia ha per tema il Diritto allo studio universitario e la carenza di residenze per studenti.
Come luogo simbolo della “denuncia” è stato scelto l’ex convento di Santa Croce in Fossabanda, situato a poche decine di metri dal Dipartimento di Agraria e dal cosiddetto “Polo Piagge” .“A Pisa è sempre più critica la situazione per quanto riguarda l’effettiva garanzia del diritto allo studio a partire dalla questione del posto alloggi. Eppure gli spazi ci sarebbero – ha esordito Auletta – . Se amministreremo la città, i nostri primi atti a sostegno del diritto allo studio saranno la sottoscrizione dell’intesa per Fossabanda, l’incontro con Invimit per la Paradisa e la messa a norma della residenza di via da Buti”.
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Santa Croce in Fossabanda.
“Le vicende dell’ormai noto ex convento di Santa Croce in Fossabanda hanno rappresentato negli anni una vera e propria occasione mancata per il diritto allo studio universitario – ha spiegato Auletta – . Infatti, nonostante l’ARDSU, l’Azienda regionale per il Diritto allo Studio universitario, avesse stanziato a bilancio 300.000 euro proprio per poter ristrutturare l’immobile di proprietà del Comune, le trattative che dovevano portare ad una concessione della struttura si sono poi realizzate in un nulla di fatto, a causa della mancata stipula di una convenzione da parte del Comune. Fossabanda potrebbe contenere come residenza non solo 70 posti letti, ma anche una mensa universitaria, che andrebbe a sopperire alla mancanza di un punto di ristorazione universitario nella zona del Polo Piagge”.
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Residenza Paradisa.
Invimit, la società immobiliare del Ministero dell’economia, attualmente proprietaria della residenza Paradisa, in zona Cisanello, ha presentato la struttura al Mipim (Le marché international des professionnels de l’immobilier, n.d.r.) di Cannes per cercare investitori stranieri. Composta da tre edifici, e dotata di 522 posti letto, è da anni chiusa e completamente abbandonata.
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Residenza San Cataldo.
Da un anno e mezzo sono fermi anche i lavori sulla futura residenza di San Cataldo che dovrebbe contenere 242 posti alloggio. L’edificio è stato concesso dal Demanio all’Azienda regionale per il Diritto allo Studio universitario della Toscana nel 2015, ma i lavori sono stati interrotti e rimandati di un anno e mezzo. Prima, a causa di un ricorso al Tar da parte di una delle ditte escluse dal bando di gara, poi per la mancanza della documentazione adeguata per avviare il cantiere. “Ad oggi, quindi – ha commentato Auletta – , entrambe le strutture citate sono in stato di totale abbandono e non possono adempiere alla loro funzione di residenze universitarie”.
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Residenza via da Buti.
Nel frattempo, permangono i problemi strutturali anche in un altro nuovo immobile di proprietà del Comune di Pisa e in concessione all’ARDSU per vent’anni: la residenza di Via da Buti. Aperta pochissimi anni fa, nel 2014, fin da subito ha presentato carenze costruttive all’impianto di condizionamento, oltre al fatto che i lavori dell’impianto antincendio non erano stati completati. “Per cui – ha sottolineato Auletta – , non solo l’immobile non risulta a norma per l’assenza dei relativi certificati per l’impianto antincendio, ma proprio questa mancanza costringe a sfruttare soltanto 24 posti letto dei 32 disponibili, perché a partire da 25 posti utilizzati è obbligatorio possedere il CPI, il certificato prevenzione incendi”.
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E gli studenti?
“Lo stato di questi immobili si inserisce nel contesto della città di Pisa in cui nel bando 2017/2018 sono risultati vincitori di posto alloggio 2906 iscritti, tra studentesse e studenti, a fronte di soli 1510 posti letto disponibili. È inaccettabile che quasi la metà dei vincitori non veda garantito il diritto che spetta loro, mentre tre strutture che possono essere adibite a residenze universitarie sono attualmente chiuse e abbandonate – ha denunciato Auletta – . Oltre a ciò, si aggiunge il fatto che il Comune di Pisa in questi anni ha preferito incentivare la creazione di studentati privati come quello dell’ex caserma Artale, presente nel Progetto Caserme, e dell’ex Piaggio, nei quali verranno affittati posti letto a prezzo di mercato, invece di portare a conclusione le trattative col DSU, il Diritto allo studio universitario, che avrebbero garantito – lo ripetiamo – il diritto all’alloggio a molti borsisti”.
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Il programma di Diritti in comune.
“Se amministreremo la città – ha concluso Auletta – , fra le nostre priorità ci saranno senza dubbio la messa a norma della residenza di Via da Buti, la firma d’intesa con il DSU Toscana e l’Università per giungere alla messa in funzione dell’immobile di Santa Croce in Fossabanda, nonché un immediato incontro con Invimit per giungere ad un accordo sulla Paradisa nell’interesse di quelle studentesse e di quegli studenti che hanno diritto al posto alloggio”.