Complessivamente hanno riguardato 7.400 addetti. Attualmente 48 le vertenze ancora aperte al Ministero del lavoro.
11settembre 2018 da Tiziano Carradori, Firenze
Sono questi alcuni dei dati forniti dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel corso della comunicazione che ha tenuto in Consiglio regionale in merito alle crisi industriali in Toscana.
“In ciascuno di questi casi – ha spiegato il presidente Rossi – la Regione ha svolto un ruolo che è spesso andato oltre le sue strette competenze e nelle situazioni di maggiore difficoltà non è mancata la mia presenza diretta”.
E a sostegno di questa sua affermazione, Rossi ha citato il caso delle acciaierie di Piombino nella cui trattativa la Regione è stata presente giorno e notte per favorire un passaggio di proprietà che ha portato:
“non solo all’impegno alla riassunzione dei 2000 addetti con altrettanti dell’indotto, ma a prospettive concrete perché a Piombino si torni a colare acciaio”.
Dopo aver promesso di continuare a seguire a Piombino la questione della ex Magona, il presidente tra le principali crisi aziendali ha citato la vertenza Bekaert di Figline Valdarno, annunciando che venerdì sarà a Milano con gli operai che manifesteranno davanti alla Pirelli.
“Ho apprezzato – ha aggiunto – la serietà dei lavoratori. Questa vertenza rappresenterà il banco di prova per la Regione e per il Governo. Che per favorire la reindustrializzazione potrebbe utilizzare il fondo di 200 milioni a cui potremmo aggiungere sia fondi regionali che i fondi europei destinati allo sviluppo e alla coesione”.