E se il progetto andasse avanti, il referendum
22giugno 2016 da Medicina Democratica Rosignano
La petizione popolare, già consegnata anche ai Ministeri e alla Regione, è una prima opposizione al devastante progetto di rigassificatore, l’unico al mondo con tubazioni criogeniche (meno 160 gradi) così lunghe. Ed è stata consegnata significativamente al Comune di Rosignano che, con la richiesta di nuova valutazione d’impatto ambientale del 18febbraio scorso, fa carta straccia della Delibera 5.5.1988, che prevedeva la liberazione da tutti gli impianti ad alto rischio della zona tra il mare e la ferrovia.
Come è noto infatti la zona resterebbe occupata, oltre che dalle enormi tubazioni criogeniche, anche dal vecchio serbatoio di etilene, che andava spostato da ben 28 anni. Ai sensi della Convenzione ONU di Aarhus e del DL 105/15 (Seveso III) sulla consultazione popolare in caso di costruzione di rigassificatori, dovrà essere indetto prima un Referendum popolare che coinvolga chiaramente tutta la popolazione.
Il M5S ha collaborato alla raccolta delle 1.490 firme cartacee con 164 firme, mentre on line sono state raccolte 354 firme, per un totale di 1.844 firme. La petizione riassume i molti motivi di opposizione:
- Il progetto è ad alto rischio d’incidente rilevante e non è ammissibile in un luogo già ad alto rischio per gli esistenti impianti Solvay. Si creerebbero le condizioni per un effetto domino devastante. Sarebbe aggravato dal traffico di bettoline e di camion, ed in previsione di possibile caricamento di treni di GNL.
- L’area è ufficialmente alluvionabile, come in effetti fu alluvionata nell’ottobre 1993, con allagamento dell’impianto e dei depositi di cloro di Solvay.
- L’area di mare in cui verrebbe prolungato per 430metri il pontile Solvada è un’area compresa tra i porti turistici di Rosignano, di Vada a sud a circa 2km, e di Cecina Marina a sud a circa 7km, di recentissima costruzione.
- Insiste inoltre sulla tratta marittima Livorno-Sardegna e Corsica per le navi traghetto, e in generale per i cargo sud-nord e viceversa. L’interdizione alla navigazione di alcuni chilometri quadrati di mare per le manovre pressoché continue di avvicinamento attracco, scarico e allontanamento delle metaniere, il tutto assistito da almeno 4rimorchiatori , costringerebbe i natanti da diporto a lunghe deviazioni verso il largo. Ciò comporterebbe una grave limitazione al turismo nautico, e quindi all’economia della zona.
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