22agosto 2017 da Cristiano Lucchi, Firenze
Un progetto sperimentale, frutto della collaborazione tra la Regione Toscana, la rete degli Istituti storici della Resistenza e l’Ufficio scolastico regionale. Da martedì 22agosto, prende il via la Summer school “Per la storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento” che formerà 25 insegnanti provenienti dalle scuole superiori di tutte e 10 le province toscane. Saranno loro, insieme a storici ed esperti, ad accompagnare il prossimo anno 60 studenti in un viaggio nei luoghi della memoria dell’area giuliana e istriana, in attuazione della legge che istituisce ogni 10 febbraio il Giorno del ricordo.
La Summer school e le tappe del viaggio
A partire da martedì 22 agosto e per quattro giorni, gli insegnanti seguiranno presso il Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di Legambiente a Rispescia (Grosseto) le lezioni e i laboratori tenuti da 17 studiosi e storici, in preparazione del viaggio di studio sul confine orientale italiano che in 100 compiranno su due pullman dal 12 al 16 febbraio 2018 [programma]. L’itinerario ancora da definire nei dettagli, avrà soste a Fossoli (il campo di concentramento e poi di transito verso i lager nazisti che dal 1954 fu utilizzato come campo per profughi giuliani e dalmati provenienti dall’Istria), alla Risiera di San Sabba (lager nazista nella città di Trieste utilizzato per transito ed eliminazione di prigionieri politici ed ebrei), a Basovizza (foiba e luogo del monumento nazionale), Redipuglia (sacrario della prima guerra mondiale), Gonars (campo di concentramento per civili slavi), Labin/Albona, Rijeka/Fiume e Padriciano (centro di raccolta profughi), ovvero nei luoghi che narrano l’intero contesto del Novecento sul confine orientale.
Le modalità didattico-organizzative. Barni: “La memoria è ricerca e conoscenza e quindi educazione e spirito critico”
Il viaggio, interamente finanziato con 90.000 euro dalla Regione, consolida la cooperazione attiva da anni sui temi della memoria con gli Istituti storici della Resistenza, in particolare con quello di Grosseto, città nella quale si terrà la Summer school. “Il nuovo progetto pilota che inizia con la Summer school di Rispescia rappresenta una scommessa culturale importante rivolta al mondo della scuola e che siamo in grado di affrontare, perché forti dell’esperienza culturale maturata in questi decenni di politiche della Memoria nella nostra regione – spiega la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, che gestisce anche la delega ai progetti per la cultura della memoria. Pensiamo che sia il momento di affrontare anche i temi legati al Giorno del ricordo per farne un’occasione di formazione didattica che esca finalmente dalla contesa ideologica, per costruire strumenti didattici e riflessione critica. Nessuna equiparazione tra Shoah e foibe, ma soltanto il basilare obiettivo di colmare il vuoto di conoscenza. Per questo ci interessa la contestualizzazione degli eventi specifici richiamati dalla legge istitutiva del Giorno del ricordo, ma tali fatti, per essere compresi, necessitano di chiari riferimenti a tutta la storia del Novecento e non soltanto a tasselli isolati di essa (il tempo lungo del confine, i rapporti fra Italia, Impero austro-ungarico, galassia del mondo slavo, il tema dei confini, dei profughi e degli esuli dopo la seconda guerra mondiale). Agli storici che interverranno alla summer school è richiesto di parlare di foibe ed esodo, ma anche di analizzare il fenomeno della profuganza che seguì la Grande Guerra, di affrontare i temi delle violenze e dei conflitti che hanno coinvolto le popolazioni dei Balcani negli anni Novanta. Puntiamo sull’informazione e sulla formazione storica, cercando di porre in primo piano gli aspetti critici e di confronto tra i diversi punti di vista, attraverso un ampio inquadramento storiografico. La memoria è ricerca e conoscenza e quindi educazione e spirito critico” ha concluso la vicepresidente.
“Con questo viaggio-studio abbiamo replicato le modalità sperimentate in 10 edizioni del Treno della Memoria che ha portato ad Auschwitz migliaia di studenti e studentesse da tutte le province della nostra regione” ha continuato Barni. “Si tratta di un’organizzazione che procede per fasi. Nella prima, quella che serve a formare i formatori, ovvero i docenti che accompagnano quotidianamente nella loro crescita gli studenti, sono coinvolti solo ed esclusivamente storici e centri di ricerca e divulgazione della storia perché l’obiettivo è quello di ricostruire scientificamente su base fattuale il contesto storico delle vicende, senza il quale non è possibile affrontare e contestualizzare alcuna memoria. Nel caso della Summer school, i 17 storici che abbiamo invitato a parlare ai docenti sono esperti della materia a livello nazionale ed internazionale. Nel mese di novembre anche i testimoni diretti incontreranno i docenti in un momento di formazione che sarà organizzato presso la sede della Regione, infine, nella fase del Viaggio vero e proprio, saranno ancora una volta coinvolte nel percorso formativo proprio le varie associazioni con cui da tempo coltiviamo fruttuosi rapporti. In particolare gli studenti incontreranno proprio sui luoghi della memoria i testimoni dell’epoca e potranno conoscere le attività portate avanti ancora oggi nel campo della memoria”.