4novembre 2018 da redazione Pisana Lotta Continua
Il Pd di San Giuliano Terme, decanta la vittoria nel referendum del 2011 ma, vota la proroga della concessione del servizio ad Acque Spa. A Pisa intanto continuiamo a pagare le tariffe più alte a livello nazionale:
Referendum, eccellente risultato
“In questi due giorni abbiamo assistito ad una straordinaria partecipazione su problemi rilevantissimi come la giustizia, il nucleare e l’acqua. I risultati sanciti dal referendum ci riempiono di gioia e ci impegnano come classe politica ad avvicinarci sempre di più al sentire comune a ciò che gli italiani chiedono. In un momento di forte crisi come questo, le tematiche ambientali e in generale di giustizia sociale stanno diventando sempre più importanti per gli italiani; gli unici a non capirlo sono gli esponenti di un governo ormai al capolinea che interpreta solo gli interessi particolari del suo padrone. Gli italiani hanno scritto un’importante pagina di storia della nostra democrazia. Niente più legittimo impedimento, niente privatizzazione forzata dell’acqua e niente piano nucleare del governo. L’affluenza nazionale è stata del 57%, quella del comune di San Giuliano Terme del 69.8%. Questi numeri dicono inequivocabilmente che abbiamo vinto. E questa vittoria è frutto della mobilitazione di migliaia di cittadini ai quali va il nostro più sentito grazie! Partito Democratico San Giuliano Terme”.
Con questo esultante comunicato il Pd celebrava la vittoria del Sì ai referendum sull’Acqua del giugno 2011 il cui esito nel comune termale evidenziava la più alta percentuale di votanti della provincia di Pisa e una fra le prime a livello regionale. Tuttavia i cittadini sangiulianesi in questi anni più volte si sono chiesti cosa abbia fatto realmente l’amministrazione comunale, espressione quasi unica del Pd, per far rispettare la tanto decantata volontà popolare dando prova di coerenza, serietà e rispetto del sentire comune?
Ebbene i due sindaci del Pd che si sono succeduti dal 2011 ad oggi alla guida del comune hanno completamente ignorato il chiaro esito delle urne e continuato ad assecondare le politiche di gestione a fini di lucro del servizio idrico integrato portato avanti da Acque Spa, azienda che secondo il modello pubblico/privato, nato ahinoi in Toscana, continua a generare lauti profitti facendo scarsi investimenti nelle infrastrutture idriche e tenendo le tariffe più alte a livello italiano. In base all’indagine nazionale del 2016 del Creef di Federconsumatori che ha raccolto i dati relativi alle tariffe delle 113 città capoluogo di provincia italiane risulta infatti che la più cara è proprio Pisa seguita da Siena e Grosseto con Firenze, Prato, Pistoia e Carrara fra le prime 10 a testimoniare l’efficienza del modello toscano..nel realizzare utili.
Per non smentire se stessa l’amministrazione Di Maio lo scorso 26 ottobre ha pensato bene di votare, all’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana, insieme agli altri 55 sindaci dei comuni gestiti da Acque Spa, un’ulteriore proroga della concessione fino al 2031, alla faccia dell’enfatizzato sentire popolare. La triste vicenda conferma la netta distanza delle derive neoliberiste e affaristiche del Pd da quella gestione del bene comune auspicata dalla quasi totalità dei cittadini sangiulianesi, e dal Pd stesso, recatisi in massa alle urne nel giugno del 2011 e che, ancora oggi, attendono segnali di cambiamento delle politiche di gestione dell’acqua, e non solo, da parte dell’amministrazione comunale.