Tutto pronto per la 75° edizione della prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia (29 agosto 8 settembre), già definita’extralarge’ per la quantità di pellicole e star internazionali che saranno poresenti al Lido.
14agosto 2018 da Donatella Nesti
Molto variegata la selezione di quest’anno sia nel Concorso che nel Fuori concorso ed Orizzonti. Ventuno i film in concorso con alcuni dei nomi più prestigiosi oggi in attività, a cominciare dai fratelli Coen per proseguire con Mike Leigh, Assayas, Audiard, Cuarón, Schnabel (e tre italiani di serie A: Luca Guadagnino, Mario Martone e Roberto Minervini). E’ la storia del primo uomo a mettere piede sulla Luna, Neil Armostrong nel “First men” di Damien Chazelle (regista di La La Land) il film d’apertura e c’è anche l’atteso “A star is born” di Bradley Cooper con Lady Gaga.
Vedremo la triste vicenda di Stefano Cucchi raccontata da Alessio Cremonini in “Sulla mia pelle” film di apertura della sezione ‘Orizzonti’.
A questo film ed alla triste storia di Stefano Cucchi è dedicato il dossier del supplemento del venerdì di Repubblica del 10 agosto che ricostruisce la triste vicenda e l genesi del film.
“Ho perso 18 chili in meno di tre mesi. Il fisico è stato l’ostacolo più grande” dichiara Alessandro Borghi interprete del film. “Sono arrivato a una privazione di cibo che mi ha reso insopportabile, ma mi costringeva alla concentrazione. Quando allo specchio ho visto l’ombra di Stefano, mi sono detto che era fatta e avrei dovuto seguire il cuore”.
Il film, per la prima volta in Italia, uscirà contemporaneamente il 12 settembre sia in sala che su Netflix, disponibile in 190 Paesi del mondo. Per costruire il personaggio Borghi si è affidato a brevissime registrazioni audio e video.
“Quando è arrivato il momento di far vedere il film alla sorella Ilaria, ero ansioso. “Non so come hai fatto” sono state le sue parole “ma sei uguale a lui””. Lo sceneggiatore e regista Cremonini, racconta come ogni battuta del film derivi dalle testimonianze processuali. “Il problema è che in quelle carte molte ricostruzioni sono piene di omissioni, di contraddizioni e di bugie. Il lavoro più difficile è stato vagliare ciò che sembrava più verosimile”.
La Mostra del Cinema di Venezia arriva all’edizione numero 75 mantenendosi fedele al suo consolidato brand che riesce a dare la migliore “istantanea del presente” bilanciando registi affermati, opere prime, opere seconde, nuove cinematografie emergenti, film restaurati e rassegne di genere. David Cronenberg e Vanessa Redgrave riceveranno il Leone d’oro alla carriera, l’attore Michele Riondino condurrà le serate di apertura e di chiusura.
La Giuria internazionale del Concorso di Venezia 75 ha come presidente il regista, sceneggiatore e produttore messicano Guillermo del Toro due volte premio Oscar (miglior regia e miglior film) per La forma dell’acqua (2017). Un importante ritorno a Venezia è quello di Zhang Yimou La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre hanno annunciato che è stato attribuito al grande regista cinese Zhang Yimou (Hero, Lanterne rosse, Ju Dou; due volte Leone d’oro a Venezia, nel 1992 con La storia di Qiu Ju e nel 1999 con Non uno di meno) il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2018 della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio a Zhang Yimou avrà luogo il 6 settembre 2018 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione in prima mondiale Fuori Concorso del suo nuovo film Ying (Shadow). A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato:
“Zhang Yimou non è soltanto uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo ma con la sua eclettica produzione ha saputo rappresentare l’evoluzione del linguaggio cinematografico mondiale e, al tempo stesso, l’enorme crescita del cinema cinese. Zhang Yimou è stato un pioniere per la sua capacità di tradurre autori, storie e in generale la ricchezza della cultura cinese in uno stile visuale unico e inconfondibile. L’indimenticabile esordio Sorgo Rosso (1987), tratto dal premio Nobel Mo Yan, lo segnala al pubblico internazionale come uno dei registi più importanti della Quinta Generazione (insieme a Chen Kaige e Tian Zhuangzhuang). Da allora, l’abilità nel combinare l’eleganza della forma a un impianto narrativo di stampo universale gli valgono importanti riconoscimenti, tra cui i due Leoni d’Oro per La storia di Qiu Ju (1992) e Non uno di meno (1999). Al passaggio del secolo, il film di arti marziali Hero (2002) – la sua terza candidatura all’Oscar come miglior film straniero – lo definisce icona del cinema-”