Intorno ad essa e al suo possesso girano da sempre le sorti del mondo.
23 Aprile, Serena Campani, Gruppo insegnanti Geografia Autorganizzati
E, quando si parla di terra, storie lontane e vicine si intrecciano: dalle multinazionali ai piccoli contadini, dall’agro business all’agricoltura di sussistenza, dall’utilizzo di sostanze chimiche che danneggiano mortalmente l’uomo e l’ambiente all’agroecologia. Tutti, volenti o nolenti, abbiamo necessariamente a che fare con la terra. Perché essa è madre, culla, nutrimento, vita. Questa storia parla di una lotta per la terra, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare non si svolge né in America Latina, né in qualche lontano posto del mondo, ma in Toscana, vicino a Firenze, dove nel comune di Bagno a Ripoli si trova la tenuta di Mondeggi.
La sua storia ha origine nel medioevo, ma a noi interessa la parte finale, quella che riguarda gli ultimi cinquant’anni. Negli anni Sessanta l’antica tenuta venne acquistata dalla provincia di Firenze (oggi città metropolitana), che in sostanza la lasciò in una condizione di abbandono e incuria fino ad autorizzarne la vendita all’asta per ripianare il debito nel frattempo accumulato a causa della gestione della provincia stessa. Così arriviamo al 2014, quando nasce il comitatoMondeggi Bene Comune, per evitare l’ennesima vendita a privati e multinazionali di un bene comune e prezioso come la terra, per non andare in contro a dannose speculazioni edilizie ed inutile consumo di suolo in una delle zone più belle della Toscana, con lo scopo peraltro di tutelare il paesaggio come sancito dall’articolo 9 della nostra Costituzione. Così un gruppo di persone inizialmente esiguo –ma che è molto cresciuto in poco tempo- ha iniziato a prendersi cura di quei terreni abbandonati, di alcuni annessi agricoli e delle strade, riportandoli a nuova vita. (vedi nostro articolo http://www.pisorno.it/pisa-solidale-con-mondeggi-bene-comune-contro-la-privatizzazione-sabato-17-marzo-casa-del-popolo-di-riglione-pisa/)
Così ad oggi infatti ci sono circa trecento persone che aderiscono in vario modo al progetto, occupandosi della terra, degli olivi e di tutte le altre attività agricole che si svolgono in fattoria. Ma c’è dell’altro, un aspetto che forse ad alcune persone potrà sembrare marginale ma che invece nella filosofia del luogo è centrale: la socialità, la condivisione, la comunità. Riguarda la gioia di stare assieme e di trascorrere del tempo all’aria aperta seguendo il ritmo lento della natura…merce assai rara in questo tempo di velocità, produttività e di rapporti umani surrogati mediante i “social”. E’la riscoperta della terra come luogo di aggregazione, che mette in contatto le persone per davvero e non mediante una realtà virtuale.Per questo la scuola contadina di Mondeggi si apre al territorio offrendo un servizio alla comunità locale, e sempre per questo chiunque voglia può prendere parte al progetto, senza discriminazione alcuna, ma aderendo alla Carta dei Principi e degli Intenti di cui l’assemblea si è dotata.
Questa esperienza si inserisce nella rete nazionale Genuino Clandestino, campagna nata nel 2010 per denunciare un insieme di norme ingiuste che equiparando i cibi contadini trasformati(come marmellate, conserve etc.) a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Genuino Clandestino riunisce comunità in lotta per l’autodeterminazione e la sovranità alimentare e rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista. (Per saperne di più di può consultare il sito www.genuinoclandestino.it). Continui sono stati i tentativi di dialogo da parte dei portavoce di Mondeggi verso le autorità locali, che però ad oggi non sono risultati fruttuosi. Nel frattempo una buona parte della comunità locale ha appoggiato la lotta dei contadini e la proposta di un uso “civico” della terra. Presidio sociale, custode del territorio, Mondeggiad oggi è un bene pubblico e se venisse privatizzato sarebbe un grande danno per tutta la comunità locale e non solo.