Ho letto con attenzione la critica garbata e profonda di Massimo Fanucchi al mio articolo sull’insegnamento della filosofia, provo a rispondere in modo schematico, non per snobismo ma perché il mio pensiero è rintracciabile negli articoli precedentemente pubblicati
18settembre 2015 di Lamberto Giannini
Per quanto riguarda l’insegnamento della filosofia , relativamente al dibattito “impostazione storicistica e non”, probabilmente mi sono spiegato male, intendevo proprio mettere in luce il pericolo di questo scontro, sul quale può giocare chi vuol attaccare l’impianto dell’insegnamento filosofico italiano tacciandolo di conservatorismo e quindi di conseguenza prendersi la patente epistemologica di innovatore.
Per quanto riguarda la valutazione, dal mio punto di vista, una disciplina che si basa su argomentazioni e contro-argomentazioni dialettiche non si presta ad una valutazione oggettiva “secca”, frutto dei test, il mio modo condiviso dal dipartimento è quello di ascoltare, favorire le inclinazioni ed i centri di interessi all’interno di una cornice di prerequisiti necessari.
La definizione “insegnante autorevole e stimato”, mi onora, ma indipendentemente dalla mia capacità o meno di insegnare, non è purtroppo vero che la buona scuola non colpirà i bravi insegnanti , perché dal mio punto di vista vuol uniformare l’azione didattica del docente al volere del dirigente. Quindi ritengo che verranno premiati docenti più dediti al servilismo.
Tolgo anche l’illusione a Massimo, relativamente al pensiero che finalmente con la buona scuola si potranno colpire i cattivi educatori che rovinano la vita agli adolescenti, perché la buona scuola inserisce, quelli che a discrezione del comitato di valutazione sono docenti cattivi, in albi territoriali, per ricollocarli in scuole di serie c , dove servono maggiormente ottimi educatori. Quindi ammettendo, in modo iperbolico, che il comitato di valutazione penalizzi davvero i docenti peggiori, questi andranno ipoteticamente a far danno nelle scuole dove servirebbe maggior investimento educativo, e prenderanno 60 euro mensili in meno dei colleghi.
