Non si fermano le iniziative e le mobilitazioni a contrasto del disegno di legge sulla scuola, attualmente in discussione al Senato
6maggio 2015 di admin foto e video di G.B.
Decine di migliaia sono stati i partecipanti che, ancora una volta a distanza di un mese hanno manifestato in tutta Italia, il proprio dissenso alla controriforma della scuola del governo Renzi. A fianco dei docenti, anche gli studenti sotto lo slogan: “No alla scuola del padrone, Si alla scuola della Costituzione”
Questo il commento di Piero Bernocchi:
“Di fronte a questa plebiscitaria opposizione e ai negativi risultati elettorali (che poi sono la vera preoccupazione per chi ha il Potere come unica bussola dell’agire politico), qualsiasi leader politico o governo farebbe marcia indietro e nello specifico abbandonerebbe la catastrofica idea di consegnare le scuole a dei presidi-padroni secondo il pessimo modello aziendale alla Marchionne, con “un uomo solo al comando”: ma per il momento non sembrerebbe che questa elementare “saggezza” stia emergendo nel governo Renzi. Dunque, sarà decisiva l’estensione unitaria della protesta che bloccherà gli scrutini in tutta Italia, richiedendo il ritiro del Ddl e l’emanazione di un decreto per l’assunzione stabile dei precari, secondo quanto indicato dalla Corte di giustizia europea.
Come COBAS abbiamo convocato lo sciopero degli scrutini (escludendo le classi “terminali”) per due giorni consecutivi, a partire da quello seguente la fine delle lezioni, l’8 e 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise; il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia; il 10 e l’11 per Puglia, Sicilia e Trentino; l’11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto; il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta; il 17 e il 18 per l’Alto Adige.
Ogni docente potrà scioperare la prima ora di ogni suo scrutinio e sarà sufficiente lo sciopero di un solo docente per farlo rinviare. La trattenuta sarà oraria ed i Comitati e Assemblee di sciopero unitari, che si sono costituiti, faranno in modo che l’onere sia ripartito tra il maggior numero di docenti. Va tenuto conto, però, che in alcune scuole i presidi hanno preso l’illegittima e antididattica decisione di fare scrutini prima della conclusione delle lezioni. Stante che le vie legali non avrebbero la tempestività necessaria per intervenire, anche in questo caso lo sciopero è comunque coperto, grazie alla modalità di convocazione dello sciopero di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda che consente lo sciopero orario, in ogni classe, nei primi due giorni di effettuazione degli scrutini nella singola scuola.
Questo, quello di Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda:
“La grande mobilitazione della scuola contro la riforma del governo Renzi sta producendo i primi risultati se è vero, che l´approvazione del ddl potrebbe slittare a fine luglio con lo stralcio del piano di assunzioni. In questo momento è perciò fondamentale mantenere alta la guardia e proseguire con tutte le iniziative di protesta.
Se questo folle disegno di legge non verrà fermato al Senato, – continua Di Meglio – a settembre assisteremo a una paralisi dell´amministrazione scolastica. Noi continueremo a lottare: stasera ´accenderemo´ le piazze e la prossima settimana sciopereremo con il blocco degli scrutini.
La partita a Palazzo Madama è aperta, perché le proporzioni sono diverse dalla Camera: moltissimi senatori non condividono il ddl e quindi un loro voto contrario – conclude il coordinatore della Gilda –farebbe saltare tutto”.