Medicina democratica si oppone alla prosecuzione (per altri 9 anni) e all’ampliamento (con oltre un milione di tonnellate di rifiuti pericolosi) alla discarica di Bulera, nel comune di Pomarance.
19marzo 2018 da Medicina Democratica Val di Cecina e Legambiente Costa etrusca
La discarica è circondata dal botro Bulera, che si getta nel torrente Possera, il principale affluente del fiume Cecina: sono a rischio tutti i pozzi pubblici e privati fino al mare, in caso di alluvioni, smottamenti, terremoti, o di semplice percolamento. A controprova del pericolo, il proprietario della discarica, la Società chimica Larderello privata, ha acconsentito a pagare un muro di protezione lungo circa 400 metri a protezione del Campo Pozzi ASA di Puretta, che alimenta Pomarance e Volterra, ma lasciando al suo destino tutto il resto del fiume Cecina, cioè altre centinaia di pozzi pubblici e privati.
Dopo oltre un anno di riunioni, la Regione Toscana ha autorizzato l’ampliamento con la risibile motivazione ‘è preferibile utilizzare un sito già compromesso e autorizzare un ampliamento di una discarica esistente piuttosto che utilizzare nuove aree’. Chi si oppone risponde che era ancora più sensato non compromettere affatto fin dal 1982 un’area solcata da torrenti che alimentano il fiume Cecina e che lì una discarica per rifiuti pericolosi non avrebbe mai dovuto essere impiantata.
Nelle ultimissime settimane infine, dichiarano le associazioni ambientaliste, si verifica un nuovo fatto gravissimo:
Minacce scritte da parte di avvocati incaricati da SCL contro esponenti del Comitato contro la discarica, passando sopra al fatto che questi esponenti rappresentano volontariamente ed encomiabilmente almeno 1275 persone che hanno firmato la petizione popolare, consegnata in giugno 2017 in Comune di Pomarance e in Regione contro il progetto di Bulera. Gli avvocati minacciano richieste di danni all’immagine della SCL, volendo ridurli al silenzio e alla ritrattazione. La vicenda si trasforma in una questione di democrazia e di libera espressione: nemmeno il proprio documentato parere si può esprimere in alta val di Cecina, per non incorrere nelle furie di lesa maestà di SCL, su un progetto quantomeno discutibile?