Il ritorno dei Blur in Italia, che spettacolo sotto le mura di Lucca!
25 Luglio 2023, di Michele Faliani
Riecco Damon Albarn e soci, 10 anni dopo l’ultima volta in Italia, 24 ore dopo aver rilasciato sul mercato il loro 9° album in studio, suonare davanti a oltre 45000 persone per 90 minuti precisi una setlist di 23 canzoni, bis compresi. I freddi numeri della serata sono questi, ma fortunatamente nella serata perfetta dei Blur c’è tanto di più: sotto le mura storiche di Lucca (organizzata alla perfezione per ricevere la marea di appassionati che hanno riempito il prato vicino alla porta San Pietro), su un palco enorme e con una scenografia imponente, si sono presentati al pubblico sulle note di “The debt collector”, dimostrandosi subito carichi, sorridenti e vogliosi di divertirsi e far divertire. Alex James, il bassista, suona con la sigaretta in bocca e con la stessa tranquillità con cui (crediamo) produca il formaggio nella sua fattoria, Damon Albarn riesce a tenersi la giacca solo per il primo pezzo, poi se la toglie e inizia a saltare come un pazzo su e giù lungo la passarella che si infila fra i fans in delirio. Graham Coxon pennella riff con la sua Les Paul, e Dave Rowntree picchia sui tamburi con precisione. E poi ci sono le (tante) belle canzoni che i Blur ci hanno regalato in questi anni, da Song 2, che ha accompagnato a lungo i malati di Fifa 98, a Coffee & TV, che ci fece innamorare del cartone del latte protagonista del videoclip di tanti anni fa; c’è il ritmo esaltante di Country house, c’è la magia di Tender con tutto il pubblico a cantare “Oh my baby, Oh my baby” e c’è pure il nostro pezzo preferito di “The ballad of Darren” (ma quanto sarà bella The narcissist?) e perfino qualche perla nascosta come Tracy Jacks e Villa Rosie, che esaltano soprattutto chi conosce bene i Blur e chi li segue dall’inizio. Insomma, il tempo sembra non essersi mai fermato per Albarn e soci, rimangono i soliti ragazzi dall’aria strafottente che sono sempre stati ma con in più una maturità artistica invidiabile. Speriamo di non dover aspettare altri 10 anni prima di rivederli da queste parti.
Prima dei Blur c’è stato il prescindibile opening set dei Sounds Mint, autori di un rock à la RHCP che non ha certo entusiasmato.
Grazie a D’Alessandro & Galli per l’ospitalità.
La setlist del concerto:
1. St. Charles Square
2. There’s No Other Way
3. Popscene
4. Tracy Jacks
5. Beetlebum
6. Trimm Trabb
7. Villa Rosie
8. Intermission
9. Coffee & TV
10. End of a Century
11. Country House
12. Parklife
13. To the End
14. Oily Water
15. Advert
16. Song 2
17. The Narcissist
18. This Is a Low
Encore:
19. Barbaric
20. Girls & Boys
21. For Tomorrow
22. Tender
23. The Universal