29dicembre 2018 da Daniela Francesconi, Fiom-Cgil provincia di Lucca e Uilm-Uil Area Nord Toscana
Si è svolto mercoledì 26 dicembre l’incontro tra la RSU, le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale dei due brand Azimut e Benetti e ancora una volta la richiesta da parte del sindacato di dare certezza alle produzioni dei siti di Viareggio è stata disattesa. L’azienda da alcuni mesi ci appare come priva di un indirizzo preciso e le indicazioni che ci sono state fornite ci lasciano un senso di inquietudine che abbiamo ritrovato anche fra i lavoratori durante l’assemblea della scorsa settimana.
Mentre per il marchio Azimut ci sono buone premesse produttive con nuovi modelli e molti ordinativi, tali da garantire una crescita per Viareggio, per il versante “storico” – ovvero Benetti – le comunicazioni fornite ci lasciano più incertezze che rassicurazioni. Infatti il numero di imbarcazioni da costruire a Viareggio sia per qualità che per modelli risulta ridotto al lumicino e la direzione ci ha comunicato che intende spostare buona parte della produzione a Livorno, sito oggi sostanzialmente occupato, in termini di spazi e di maestranze, dalla realizzazione dei cosiddetti giga yachts.
Il proposito, che non ci piace per niente, sarebbe quello di spostare a Livorno anche la produzione storica viareggina delle imbarcazioni in vetroresina, il che ci fa intuire, da qui ai prossimi tre anni, l’idea di un sostanziale smantellamento della produzione e una dismissione delle peculiarità e delle professionalità che hanno fatto la storia di Benetti nel mondo. A tutto ciò si aggiunge l’incertezza data dalle continue voci di uscita di alcuni dirigenti storici, prima allontanati, richiamati e poi nuovamente allontanati, fin qui decisivi per l’azienda dal punto di vista commerciale e produttivo. Altre voci sulla vendita dell’azienda, smentite pubblicamente dal patron Vitelli in occasione del recente varo di un giga yacht a Livorno, creano perplessità e incertezza. Insomma, una situazione che necessita di chiarezza e di una prospettiva che solo un piano industriale può dare, un piano che l’azienda ci dice di non essere in condizione di fornire. Nel mese di gennaio cercheremo di aprire un nuovo tavolo di sviluppo con la Regione Toscana affinché siano chiariti gli obiettivi e gli scenari del maggior costruttore mondiale di imbarcazioni da diporto del mondo, ne va di migliaia di posti di lavoro e di decine di imprese del nostro territorio e della nostra regione.