19marzo 2018 da TOSCA -Coordinamento Toscano Centri Antiviolenza e Associazione Casa della donna, Pisa
I 14 Centri Antiviolenza della Toscana, che fanno parte del coordinamento TOSCA esprimono sostegno e solidarietà alla Casa delle Donne di Viareggio, al centro antiviolenza L’una per l’altra e alle associazioni, organizzazioni e donne che la frequentano e vi operano dal 1996 di fronte alla decisione dell’Amministrazione Comunale di vendere la Casa delle Donne.
La casa, luogo simbolico e reale anche per il coordinamento TOSCA, rappresenta un punto di riferimento per il lavoro che svolge per l’affermazione dei diritti e contro la violenza alle donne anche in collegamento con le istituzioni territoriali locali e regionali e con attività di sensibilizzazione e di aiuto alle donne per uscire dalla violenza. Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale voglia rivedere la decisione presa e ascolti gli appelli e le richieste come la nostra dimostrando in questo modo una sensibilità concreta e un impegno reale contro la violenza alle donne. Fiduciose dell’ascolto”
Anche l’Associazione Casa della donna di Pisa a fianco della Casa delle donne di Viareggio nella battaglia che sta portando avanti in questi giorni, per conservare la sede in cui opera dal 1996 e che è sede anche del Centro Antiviolenza “L’una per l’altra”
“Purtroppo – dichiara Carla Pochini presidente della Casa della donna di Pisa – sono sempre più le amministrazioni comunali che cercano di fare cassa con gli immobili dove hanno sede le Case delle donne e i centri antiviolenza. È accaduto a Pisa, più recentemente a Roma e adesso a Viareggio. Al sindaco di Viareggio e a tutti i sindaci d’Italia diciamo con forza che le Case delle donne non si toccano! In un momento in cui la violenza contro le donne è finalmente riconosciuta come uno dei principali problemi causati dalla persistente disuguaglianza di genere, il segnale che ci si aspetta da un’amministrazione comunale è di segno opposto”.
“Pensare di vendere l’immobile e trasferire la Casa delle donne di Viareggio altrove – sottolinea Giovanna Zitiello responsabile del Centro antiviolenza della Casa della donna di Pisa – significa disconoscere il valore sociale, culturale e di cittadinanza costruito nel tempo, imponendo alla Casa costi insostenibili di trasloco e ricostruzione di un percorso il cui valore va ben al di là del valore immobiliare dell’edificio in questione. Come Associazione sappiamo bene cosa significhi lottare per mantenere la propria sede e – aggiunge Zitiello – come è accaduto a Pisa confidiamo che l’amministrazione comunale di Viareggio voglia rivedere la decisione presa e ascoltare le voci delle donne che oggi giustamente lottano perché la Casa resti nella sede attuale, senza imporre un’interruzione delle attività e dei servizi che colpirebbe soprattutto le donne che più di tutte hanno bisogno di non essere lasciate sole”.