San Giuliano Terme, il centrodestra in forte crescita supera il centrosinistra. La sinistra ridotta ai minimi termini in un territorio in cui era fortemente radicata
4 Giugno 2019, di Andrea Vento
Emergendo dal raffronto fra l’esito delle Europee e quello del rinnovo del Consiglio comunale alcune significative discrasie, riconducili in buona misura alla diversa tipologia di votazioni, risulta opportuno procedere separatamente all’analisi delle due consultazioni avvenute in contemporanee lo scorso 26 maggio.
Pur nel contesto di un elettorato storicamente fortemente orientato a sinistra, i risultati riflettono abbastanza fedelmente le tendenze emerse a livello nazionale; registriamo infatti una netta avanzata della Lega rispetto alle politiche dello scorso anno divenendo il secondo partito a livello comunale con 5.520 voti (31,43%) ad un passo dal Pd (5.820 voti pari al 33,13%), quest’ultimo in recupero rispetto al debacle del 4 marzo 2018 (26,17%) ma in netta flessione rispetto alle europee del 2014 (-20%) quando conquistò addirittura la maggioranza assoluta col 53,14%. Addirittura clamoroso l’exploit della Lega rispetto alle precedenti europee, prima della svolta nazionalista e sovranista impressa da Salvini, allor che raccolse un irrilevante 2,09%. Il Movimento 5 Stelle, terza forza comunale, dimezza i voti rispetto alle politiche passando da 4.888 (25,88%) agli odierni 2.302 (13,11%) e arretra anche in confronto alle Europee 2014 (3.206 voti, 18,56%). Seguono Fratelli d’Italia in costante crescita col 4,37% (767 voti) che supera Forza Italia (712 voti, 4,05%) in caduta libera rispetto sia alle precedenti Europee (10,42%) con una perdita di ben 1.085 voti, sia alle politiche (7,75%, 1.463 voti).
Le altre forze politiche, anche a livello comunale, restano al di sotto della soglia di sbarramento nazionale del 4%: La Sinistra che raccoglie appena 632 voti (3,60%) più che dimezza i consensi rispetto alla Lista Tsipras del 2014, sostenuta anch’essa da Prc e Sel, quando ottenne un confortante 8,4% con 1.445 voti. Questo tracollo costituisce il peggior dato storicamente mai registrato dalle forze a sinistra del Pd nel comune termale, visto che diminuisce nettamente anche rispetto alle politiche del 4 marzo, quando all’uninominale Fratoianni raccolse un buon 6,89% (1.339 voti) e il candidato di Pap, sostenuto a San Giuliano praticamente solo da Rifondazione, soli 544 voti (2,80%). Segue la lista centrista di +Europa con 551 voti (3,14%), sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno (3,04%, 574 voti). Infine il neo PCI, pur con modesti risultati, continua il suo trend rialzista avanzando al 2,49% (438 voti), raddoppiando il consenso rispetto al 1,21% (235 voti) delle politiche 2018.
La natura prettamente politica della consultazione per il rinnovo del Parlamento europeo, nonostante siano rimaste ai margini della campagna elettorale le grandi tematiche connesse al modello di integrazione comunitario (politiche di austerità, sudditanza alle lobby economico/finanziari, mancanza di efficaci politiche sociali e redistributive ecc.), il risultato comunale, in linea col trend nazionale, conferma lo spostamento a destra del corpo elettorale comunale.
Avevamo già denunciato, alla luce dei risultati del 4 marzo (http://www.pisorno.it/anche-a-san-giuliano-terme-si-diffondono-derive-razziste-limmigrazione-tra-speculazioni-politiche-e-dati-istat/), la diffusione di preoccupanti istanze xenofobe e razziste sollecitando il Sindaco Di Maio, senza peraltro ottenere risposta, ad aprire una seria riflessione coinvolgendo tutti i soggetti del territorio interessati a salvaguardare il patrimonio di valori lasciato in eredità dalla Resistenza, per cercare di mettere in campo efficaci contromisure di natura culturale. Un corpo sociale che storicamente affonda le sue radici politico/culturali nell’antifascismo e nella Costituzione repubblicana rappresenta un patrimonio da non disperdere lasciandolo in pasto, all’insegna dell’immobilismo, alle sirene dell’individualismo, della discriminazione e delle politiche neoliberiste propugnate da questa destra, sempre più estrema. I risultati sono che se lo scorso anno alle politiche i consensi ottenuti dal centrosinistra (Pd e +Europa) erano equivalenti a quelli della destra (Lega, FI e FdI), entrambi poco sopra il 30%, alle attuali europee la destra sale al 39,85% e il centrodestra si ferma al 36,27%. Un ipotetico seggio uninominale comunale sarebbe quindi stato appannaggio di quest’ultima, al cui interno crescono le forze più estreme, con i post fascisti di FdI quarto partito comunale, e con una sinistra comunista e di alternativa, una volta fortemente radicata, relegata all’irrilevanza. Una umiliazione per un territorio teatro, durante la Seconda Guerra Mondiale, della lotta partigiana e della strage nazista de La Romagna.
A San Giuliano Terme I partiti di sinistra hanno da tempo cessato le attività di educazione politica e i circoli Arci hanno ormai abbandonato la naturale funzione di formazione culturale, addirittura come nel caso di quello del capoluogo da inizi anni ’90 non è stata più consentita l’effettuazione di iniziative culturali e politiche (peraltro in contrasto con lo statuto dell’Arci). Abbandonati al vuoto di valori e impoveriti dalla crisi economica e dai tagli allo stato sociale, i ceti popolari locali hanno progressivamente ceduto agli slogan populisti e razzisti della destra determinando un mutamento antropologico del tessuto sociale locale che ha finito per innescare una pericolosa guerra fra poveri nella quale i penultimi si scagliano contro gli ultimi, gli immigrati, mentre la ricchezza continua concentrarsi sempre più nelle mani di pochi. Smarriti i riferimenti ideologici, si è evidentemente perso di vista anche l’avversario di classe. Un successo strategico per il capitale.
La storia è maestra di vita si continua a ripetere ma, se perdiamo l’esercizio della stessa, le derive destrorse ne sono la naturale conseguenza. Come porvi rimedio, sindaco Di Maio, adesso che i buoi sono fuori dalla stalla?