07ottobre 2014 da: Comitato beni comuni Val di Cecina.
Stanno arrivando bollette ASA molto salate ai cittadini, con allegate 4 pagine di “spiegazioni” piene di ipocrisia e luoghi comuni. Ma la sostanza è che ASA ci addebita per ora 19 milioni di euro, per gli investimenti tra il 2008 e il 2010, poi ci addebiterà altri 73 milioni di euro per gli investimenti tra il 2011 e il 2013. Da subito abbiamo tutti una maggiorazione di 15,33 euro a bolletta fino a fine 2016, poi inizieranno gli altri addebiti, ancora più alti, che continueranno almeno fino al 2020.
07ottobre 2014 da: Comitato beni comuni Val di Cecina.
Ma il popolo italiano non aveva votato e vinto il referendum per evitare il carico in bolletta dei capitali investiti dalle aziende dell’acqua ? Di fatto ASA, spalleggiata dagli ATO (autorità composta dai sindaci, ora unica in Toscana) se ne frega della democrazia e della volontà popolare. Ma non è finita, anzi il bello viene ora.
Scrive ASA di un “investimento di 20 milioni di euro per il solo piano di abbattimento boro-arsenico”: ma chi ha gettato econtinua a gettare boro e arsenico (e molto altro) nei nostri fiumi Cornia e Cecina, se non la geotermia di Enel ? Si leggano i documenti sulle emissioni ufficiali della geotermia, altro che “origine naturale” di questi tossici ambientali, come sostiene ASA nelle sue pagine ipocrite, allegate alle bollette !!
Ed ancora: l’acquedotto Cornia industriale ci sta costando 9,4 milioni di euro (perché non se li paga la ex Lucchini ?), mentre la perla è rappresentata dai 23 milioni “per la raccolta e la depurazione delle acque reflue” tanto da ottenere la Bandiera blu in tutti i comuni costieri. L’estate appena trascorsa ci consegna una situazione disperata per i divieti di balneazione diffusi e ripetuti, da Livorno a Rosignano, a San Vincenzo, altro che bandiera blu ! ai quali si aggiunge lo scempio delle spiagge da Cecina, ricoperte con i fanghi di dragaggio del povero fiume che lorSignori hanno deciso di trasformare in porto turistico.
Ma soffermiamoci sulla depurazione: con la stessa dovizia di particolari con cui ASA ci chiede soldi, dichiari:
– Quanti metri cubi di fanghi di depurazione ha prodotto dagli scarichi fognari negli ultimi 6 anni (quelli che riguardano gli arretrati in bolletta)
– Dove li ha smaltiti, ricavandoci o spendendo quanto;
– Se in tutto o in parte sono stati “smaltiti” su terreni agricoli e ad opera di chi.
Tornando agli abusi industriali sull’acqua nell’area ASA (del polo siderurgico di Piombino e della geotermia abbiamo già accennato) che ci spieghi se la penuria d’acqua, inevitabilmente collegata con la sua scarsa qualità ed il costo per renderla simil-potabile, non sia collegabile anche con gli abnormi consumi della raffineria ENI di Livorno (67 milioni di mc/anno, più del doppio dei 28 milioni forniti da ASA alla popolazione della sua area) e di Solvay in val di Cecina.
In questo contesto, chiediamo ai sindaci e ad ASA: non è il caso che la dissalazione la facciano i grandi consumatori industriali (anziché ASA per ora all’Elba), lasciando l’acqua dolce ai legittimi proprietari, i cittadini, che avrebbero oltretutto bollette più leggere ? Come si può consentire a Solvay la trivellazione di nuovi pozzi di acqua di falda in val di Cecina (come la Regione sta autorizzando), in questo contesto così drammatico ?
Con la collaborazione di Medicina democratica