Un autentico trionfo il concerto di Achille Lauro al Castiglioncello Festival
25 Agosto 2019, di Michele Faliani
Non fate l’errore di considerare Achille Lauro un rapper (o peggio ancora un trapper): Achille Lauro è il punk degli anni ’20 del nuovo millennio, roba che ricorda -davvero- la Londra degli anni 76-77. Irriverente, eccessivo senza mai essere volgare, sfrontato come solo un ragazzo di neanche 30 anni può essere. Con una folla di giovanissime (e giovanissimi che pagherebbero per essere al suo posto) pronte a cantare con lui tutte le canzoni della scaletta, a saltare per tutta la durata del concerto e a prendersi l’enorme quantità di acqua che Achille ha tirato loro addosso spremendo TUTTE le bottigliette che gli organizzatori avevano piazzato sul palco. Le canzoni più applaudite, ovviamente, sono state “Zucchero”, “C’est la vie” e “Rolls Royce”, eseguita addirittura due volte, come a voler sottolineare quanto questa canzone abbia fatto da spartiacque per la sua carriera e per la sua vita. Ecco, in un panorama di artisti che durano quanto l’Inter in testa alla classifica, state certi che Achille Lauro rappresenta un’eccezione. Per originalità, per determinazione e per capacità.
Grazie a LEG srl e a F&P Group per l’ospitalità.
La scaletta del concerto:
- Thoiry RMX
- 1969
- Zucchero
- Ulalala
- Mamacita
- Delinquente
- BVLGARI
- Maharaja
- Teatro & cinema
- Song #2 (Blur cover)
- Rolls Royce
- Je T’Aime
- C’est la vie
- Rolls Royce