Da mesi migliaia di giovani medici aspiranti specializzandi sono in attesa di conoscere quali saranno le loro sorti, in una generale situazione di incertezza legata alle modalità di accesso alle scuole di specializzazione medica.
3agosto 2017 da Sinistra Per…
Fin dalla primavera di quest’anno si sono susseguiti annunci, promesse, rinvii sui tempi del concorso e sulle sue modalità che hanno nei fatti perpetrato una condizione di precarietà nella quale si sono trovati quei soggetti che rappresentano a tutti gli effetti il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
“Dopo settimane di attivazione e mobilitazione spontanea cui abbiamo partecipato e contribuito, insieme ai tanti e alle tante che si sono decisi di muovere per avere risposte sul proprio futuro, sembra che inizino ad emergere le prime certezze, sebbene con un colpevole ritardo da parte dei Ministeri che si sono occupati direttamente del bando e del suo regolamento, così come dei processi di accreditamento delle scuole: i tempi per la loro pubblicazione sembrano essere quasi maturi, ma non smetteremo di fare pressione e vigilare affinchè non si generino ulteriori ritardi”.
“In questo frangente è necessario però mantenere una visione complessiva sui vari aspetti che ruotano intorno allo stesso bando, per una rivendicazione a tutto tondo che non tralasci alcun aspetto: è evidente come l’elemento del numero di borse messe a concorso diviene centrale in questo frangente per garantire l’ampliamento delle possibilità di prosecuzione del percorso formativo di noi giovani medici.
Il comparto di circa 6.000 borse previsto per questo anno accademico è assolutamente insufficiente per supplire alle future richieste di Medici specialisti, fabbisogno stimato dalle regioni nell’ordine di circa 8000 unità annue. Su questo sono evidenti le responsabilità che stanno in capo al Ministero della Salute e a quello dell’Economia, assolutamente non intenzionati a fare una programmazione di lungo periodo che vada a soddisfare le esigenze strutturali del SSN, legata alla richiesta di un piano di assunzioni sull’intero territorio nazionale, necessario anche alla luce dei recenti casi che hanno riempito le pagine della cronaca nei mesi estivi.
Per quanto riteniamo fondamentale proseguire un lavoro di denuncia e una battaglia politica di lungo corso su questo ambito, al contempo è necessario percorrere ogni singola via che permetta ad un numero maggiore di candidati di proseguire il proprio percorso vedendosi riconosciuta la dignità di completare la propria formazione con la specialità. In questo un piano centrale è quello delle regioni, che già in anni passati si sono in parte assunte la responsabilità di supplire alle mancanze da parte del Governo centrale, al fine di sostenere le strutture sanitarie locali nell’interesse della popolazione tutta, esigenza espressa anche in sede di Conferenza Stato – Regioni”.“Dalle assemblee con aspiranti specializzandi che da mesi lavoriamo ad organizzare si è sentita forte l’esigenza di rilanciare la nostra mobilitazione sul piano locale al fine di aprire ove possibile lo spazio di interlocuzione e di avanzamento per le condizioni di migliaia di giovani medici che attendono certezze, senza tralasciare la necessaria tutela del Servizio Sanitario Nazionale, per il diritto alla salute di tutte e tutti. Per tale ragione l’invito per il 4 settembre, a partecipare in massa sotto le regioni, tramite azioni organizzate. Come? Tramite flash mob, cartelloni, tramite la nostra voce più forte che potete… facciamoci sentire! Unitevi a noi! Vi forniremo tutto quello di cui avete bisogno: supporto mediatico, supporto organizzativo e un testo che vi faremo leggere nei prossimi giorni da proporre al consiglio, con una sola richiesta: investite su di noi, investite sulla salute, investite sulla formazione medica specialistica”.