Dopo la visita dentro l’azienda rifiuti livornese, porto a conoscenza del colloquio con presidente ed ingegneri
7agosto 2015 da Marco Valiani, Gruppo consiliare Livorno Bene Comune
Per prima cosa ho chiesto che il piano industriale sia reso pubblico, a disposizione quindi di tutti i cittadini – come buona norma di trasparenza e democrazia partecipativa vorrebbe – a maggior ragione adesso che alcuni stralci sono in possesso della stampa. Mi preme sottolineare due aspetti che giudico importanti, traggo entrambi da dichiarazioni del presidente Iacomelli:
- con 30 milioni è possibile chiudere l’inceneritore;
- è possibile che Reti Ambiente sia totalmente pubblica.
Sottolineo che queste decisioni, anche se certo difficili viste le forze in campo, può prenderle solo la politica. Entrambe le situazioni sembrano molto interessanti e potrebbero aprire ad un vero cambiamento, vediamo chi verrà dietro… io ci sono e porterò avanti queste battaglie. Il programma della maggioranza d’altronde mi sprona per andare in questa direzione, facciamo lavorare il Consiglio.
Chissà se Il sindaco sarà d’accordo, visto che premeva, se non vado errato, per ingresso di soggetti privati col 45% in Reti Ambiente.
Sappiamo benissimo che far entrare il socio privato comporterebbe seri rischi per l’occupazione dei lavoratori, eventualità gravissima per un tessuto sociale già deteriorato e assolutamente non difeso da questa amministrazione. Vediamo se i tanti proclami lanciati in campagna elettorale avranno un seguito o dovremo assistere per l’ennesima volta a parole lanciate nel vento.
Ai cittadini servono fatti, quei fatti che intendo portare all’attenzione dell’opinione pubblica e del Consiglio.
Post scriptum: divieto d’accesso ad assemblea AAMPS
Dopo aver ricevuto e-mail di conferma, in data 5 agosto, e dopo l’accettazione da parte del presidente Iacomelli, che ieri (durante il sopralluogo) dava l’ok per la partecipazione dei consiglieri all’assemblea di Aamps di oggi ore 18.30, mi sono visto rifiutare l’ingresso a detta assemblea.
Il rifiuto mi è stato comunicato da parte del portavoce del sindaco, Andrea Morini, quindi dal primo cittadino stesso. Reputo questo fatto molto grave, e mi chiedo: chi ha il diritto di cambiare una decisione già presa senza neanche mandare una e-mail di disdetta?
Cosa succede in Aamps che un consigliere non può ascoltare, dopo esser stato autorizzato a farlo? E ancora, di chi erano le urla provenienti dalla stanza? Si perché di urla si trattava e pure insistenti.