Il “gioco” d’azzardo legale e i giovani, per un uso consapevole del denaro”. Questo è il titolo progetto proposto da Libera, Presidio “Rossella Casini” di Castagneto C./San Vincenzo, all’inizio dell’anno scolastico al quale hanno aderito le classi 3A, 3B e 3C dell’indirizzo economico dell’Istituto tecnico “Cattaneo” di Cecina
12maggio 2017 da Libera – Presidio “Rossella Casini”, Cecina
Lunedi prossimo, 15 maggio, alle ore 10, al Palazzetto dei Congressi di Cecina, studenti e docenti di queste classi presenteranno pubblicamente risultati raggiunti. Ne discuteranno con loro, il giornalista *Daniele Poto, autore del dossier di Libera “Azzardopoli” e don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera Toscana.
*Poto è un giornalista d’inchiesta, che da anni collabora con l’associazione di don Ciotti e segue con grande attenzione i drammatici effetti che si sono innescati con la legalizzazione dell’azzardo in Italia, slot machine, VLT, gratta e vinci, scommesse di tutti i tipi: dagli effetti sulle persone, al ruolo giocato dalle mafie.
I docenti Brunetti, Barbagallo, Giardi e Di Pietro hanno lavorato con i loro alunni su un progetto che si è sviluppato con diversi incontri durante i quali i volontari di Libera, esperti del SERT, testimoni diretti della dipendenza patologica da “azzardo”, hanno fornito informazioni, analisi e racconti sul fenomeno del “gioco” d’azzardo legalizzato, sugi effetti patologici fino alla dipendenza, sul ruolo che le mafie svolgono in questo giro economico.
Dopo gli incontri gli studenti hanno elaborato un questionario che è stato distribuito tra i ragazzi della scuola, le cui risposte saranno raccontate e analizzate lunedì mattina. All’incontro interverranno anche altre classi del Cattaneo.
All’inizio della mattinata, inoltre, sarà proiettato un video prodotto dagli studenti dell’Istituto che quest’anno hanno fatto la loro gita scolastica in provincia di Caserta nelle “Terre di don Peppe Diana”, il sacerdote assassinato dalla camorra il 19 marzo del 1994. La gita, suggerita dal Presidio di Libera e coordinata dalla coop Visiterre del consorzio locale Rete dell’Economia Sociale, si è svolta nei luoghi dell’impegno anticamorra delle tante persone che hanno raccolto il testimone lasciato da don Diana e che oggi gestiscono spazi, strutture, imprese confiscate alla criminalità organizzata.