Fabio Giusti, geologo aderente al Comitato per il Sì, illustrerà le ragioni per cui è fondamentale andare a votare il 17aprile al referendum abrogativo, su norme di materia ambientale. Maurizio Marchi, Medicina Democratica, approfondirà questo argomento
Rosignano Solvay 04 aprile 2016 da Comitato no trivelle Livorno, Medicina democratica
Questo voto può dare una svolta alle politiche energetiche italiane affinchè, al termine delle concessioni petrolifere (quindi fra 5-10anni e non nell’immediato come qualcuno sostiene) queste non siano rinnovate e si abbia così tutto il tempo per convertire finalmente questo paese alle rinnovabili.
Tra le rinnovabili però non potrà di certo essere annoverata la geotermia, la faccia terrestre delle trivellazioni (purtroppo il referendum non riguarda le trivellazioni in terra e tanto meno quelle geotermiche). La geotermia gode abusivamente di una fama di rinnovabilità e sostenibilità, prodotta da decenni di propaganda e interessi fortissimi.
La geotermia al contrario non è né rinnovabile né sostenibile.
E’ invece un enorme disastro ambientale-sanitario, a fronte di una modesta produzione elettrica. Ma, queste sono addirittura un migliaio (circa 100 quelle in corso di concessione da parte della Regione Toscana), e fanno della Toscana la regione di gran lunga più trivellata d’Italia, e forse del pianeta.
Le centinaia di trivellazioni della geotermia fanno impallidire le poche (sempre troppe) trivellazioni petrolifere in mare, e producono emissioni letali accertate di arsenico, mercurio, boro, ammoniaca, radon, cromo , acido solfidrico e borico, ecc. Con Decreto Legislativo 11 febbraio 2010, n. 22 il settore è stato “liberalizzato”, togliendo ad Enel il monopolio delle trivellazioni, con il risultato che, decine di nuovi soggetti si sono gettati nel business, e le aree toscane asservite alla geotermia sono passate da circa 500Km quadrati a oltre 4.000. E l’espansione continua, con l’apporto determinante della Regione Toscana.
Ora una ditta statunitense-ucraina (Gesto Italia srl, Concessione Mazzolla) vorrebbe trivellare perfino intorno al Masso delle Fanciulle, un luogo protetto nel Parco del Berignone, poco a sud di Saline di Volterra, sul fiume Cecina: due trivellazioni esplorative a 2350 metri di profondità, che se dessero risultati positivi (per loro) darebbero vapore tossico a una centrale elettrica da 10Mw.
Ogni anno la geotermia toscana distribuisce ai suoi cittadini: 331kg di Arsenico, 1.827.101 tonnellate di CO2, 10.383 tonnellate di Idrogeno Solforato, 872Kg di Mercurio, 10.019 tonnellate di Ammoniaca per non dimenticare metano, radon, antimonio e boro.
Il testo del quesito referendario è il seguente:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?»