L’illuminazione di Marx è stata quella di fare dei soggetti che soffrono la classe assurta a salvatrice del genere umano.
9febbraio 2015 di Ennio Succi
Oggi, innanzi alla collocazione sempre maggiore nell’immaginario della sofferenza sociale di migranti, disoccupati, precari e inattivi, il proletariato si trova destituito, imborghesito. Termine del proletariato e rientro del “povero mendicante”. Chi domina esulta per questo cambiamento. Difformemente dal proletariato, i “poveri” non mettono in discussione il dominio. Finisce così la concezione rivoluzionaria di giustizia sociale e fa di nuovo ingresso l’archetipo conservatore di “assistenza”.
In paesi come l’America Latina, non esiste il problema del “povero”, se non in termini di emigranti, e l’idea socialista è dunque forte, sia come traduzione riformista, sia radicale. Invece nella zona euro la crescita dei “poveri”, con le relative conseguenze sociali, politiche e di debito pubblico, determina il divaricamento politico tra partiti socialdemocratici e classe lavoratrice.
La decadenza del socialismo in Europa è articolata ed è strettamente connessa col dissolversi di un orientamento sociale davanti ad una spesa pubblica diventata smisurata e, alcune volte come in Italia, insopportabile.
Eppure la “povertà” è una delle battaglie di primo rilievo che il socialismo europeo e la sinistra più in generale deve affrontare. Una sfida ardua per le risorse scarse, che pone ormai in collisione il mondo dei diseredati “poveri”, con quello dei lavoratori e ceti medi. Lo scontro finisce sempre per chiedere rappresentanza ai vari populismi, da noi M5S, Lega e Forza Italia.
Forse se si iniziasse a pensare all’approccio interclassista della sinistra, alla debolezza del nesso progresso intellettuale e sviluppo tecnico, materiale e morale, all’esistenza di una “borghesia” pochissimo o per niente “illuminata”, alla cattiva tendenza di sostituire i diritti sociali con quelli civili, che ormai predomina nella cultura della sinistra; se si pensasse alla inidoneità del sistema rappresentativo attuale, davanti alla sfida di partecipazione democratica che proviene dal diffondersi della rete; all’uso asservito a uno scopo dei media e infine alla ghettizzazione periferica degli intellettuali, ci accorgeremmo che nel mondo occidentale è finito quel patto tra popolo, borghesia illuminata e intellettualità.