23agosto 2014 di Luca Fiordi
Ampia discussione sulla bacheca del professor Lamberto Giannini: “Le istituzioni che multano gli artisti di strada sono violente e incivili ..l’espressione artistica non ha bisogno di autorizzazione..“. Gli artisti di strada e chi combatte per la loro causa, non rellentano la loro protesta iniziata a seguito dello spiegamento di 5 Vigili Urbani del Comune di Livorno che impedì a due musicanti di strada di esibirsi in Piazza Grande. (http://www.pisorno.it/5-vigili-per-due-musicanti-di-strada/)
Deciso e senza mezze misure nel post Lamberto Giannini: “Io vorrei che le istituzioni non avessero tempo per gli artisti di strada perché devono combattere la criminalità organizzata .. Invece“. Di diversa opinione sono alcuni intervenuti nel post di Giannini: “Ok tutto vero però. ..perché se vuoi fare l artista di strada non chiedi uno straccio di autorizzazione ai comuni? Io non so se ci sia una sorta di albo dove iscriversi o se invece si deve avere la partita iva perché ritengo che anche loro debbano pagare le tasse in base al guadagno. Se tutti gli spettatori danno anche solo un euro in fondo al mese sono soldini tutti al nero e magari queste persone hanno poi diritto alla sanità gratis alla casa alle tariffe agevolate quando poi guadagnano più di noi.”
Risponde Luca Faggella, ex direttore artistico di Folk Aurora, musicista alle prese con un nuovo progetto che si chiamerà RADIO FOLK e che organizzerà concerti in spazi cittadini, dal club ai locali privati, agli spazi pubblici. “La questione è questa: una certa sinistra fa cose di destra e le teorizza. L’arte di strada (qualsiasi artigianato, di comunicazione o manufatturiero) dovrebbe essere legalizzato senza oneri eccessivi e pesanti: creerebbe un minimo di opportunità di reddito (se pur minimo: chi ha pratica delle arti di strada sa che i guadagni sono risibili, per lo più e anche, a sprazzi a volte qualcosa a volte nulla).
In questo paese una fiorentissima industria culturale con incassi da centinaia di migliaia di euro se la passa liscissima, arricchendo promoter, agenti, manager e artisti. Con tassazioni risibili che un privato si sognerebbe. E parliamo di spazi da migliaia di posti e fatturati a sei zeri. Ma si sa il tacito compromesso storico fra Chiesa e una certa ex-sinistra ora pesantemente in affari, fa miracoli. Tassazioni leggere leggere per alcuni e no ICI (o come si chiama ora) per altri fiorenti enti spirituali, ma con conti in banca da capogiro.
Posso continuare, dicendo che la solerzia delle guardie municipali non si manifesta per es. in una indagine seria su occupazioni abusive di suolo pubblico. O su rumori nocivi da lavori pubblici e non.
Mi fermo qui, abbastanza indignato per un commento che si commenta da solo. Mi fermo ricordando che in quasi tutta Europa, dove turismo e turismo culturale sono motori economici, l’arte di strada è permessa, legalizzata e incentivata. I comuni risparmiano sulla spettacolazione e ricreazione dei cittadini, che passando e senza dover pagare nulla, magari si sentono un bel quartetto di Bela Bartok o una brava arpista. O un bel gruppo Jazz.
Ma c’è chi ama la Livorno caserma, morta e mortale, dove i cinema diventano grandi magazzini in franchising o inutili parcheggi orrendi e allo scoglio della Regina si fa un bel bunker con feritoie. Tanto per aumentare tristezza, livore e pena. Certa sinistra di destra sarebbe l’ora scomparisse su Marte, insieme ai Fascisti.”
Articolo tratto da https://www.facebook.com/lamberto.giannini/posts/708077419247376