Teatro Verdi esaurito per il ritorno in Italia di una delle voci più belle degli ultimi 50 anni
2 Novembre 2022, di Michele Faliani
Che non fosse una serata come le altre lo avevamo già capito nel foyer e nel bar del Teatro Verdi, popolato di musicisti famosi, attori, registi e politici. E che non è stata una serata come le altre lo abbiamo capito quando James Taylor è salito sul palco, ha salutato un Verdi completamente esaurito e si è tolto (unica occasione della serata) il suo berretto per sventolarlo prima di imbracciare la sua acustica e intonare i primi versi di “Something in the way she moves”. I brividi hanno cominciato a scorrere lungo la schiena, e ci sono rimasti per tutta la durata del concerto. Commovente il ricordo dell’amico John Belushi a cui Taylor ha dedicato “That’s why I’m here” e a cui il pubblico fiorentino ha regalato un lungo applauso. “It’s beautiful to play live music for live people” dice ridendo e pensando a “American standard”, il disco di cover uscito proprio il giorno in cui scoppiava la pandemia di Covid, e passa a presentare i suoi incredibili musicisti: il leggendario Steve Gadd alla batteria, Mike Landau alla chitarra e Jimmy Johnson al basso. E poi, una dopo l’altra, tutte le gemme del suo infinito songbook, accompagnate dalla sua incredibile voce. È stato un privilegio, Mr. Taylor. Alla prossima.
Grazie a D’Alessandro & Galli per l’ospitalità.
La setlist del concerto:
Something in the Way She Moves
Country Road
That’s Why I’m Here
Walking Man
Never Die Young
(I’ve Got to) Stop Thinkin’ ‘Bout That
Sweet Baby James
Steamroller
Copperline
Long Ago and Far Away
Up on the Roof (Carole King cover)
Teach Me Tonight (Dinah Washington cover)
The Frozen Man
Bittersweet (John Sheldon cover)
Don’t Let Me Be Lonely Tonight
Fire and Rain
Carolina in My Mind
Shower the People
Your Smiling Face
Encore:
You’ve Got a Friend (Carole King cover)
How Sweet It Is (To Be Loved by You) (Marvin Gaye cover)
Song for You Far Away