Presentato al Festival di Cannes, il film ha ricevuto molti applausi del pubblico ma nessun premio
27 Settembre 2021, di Donatella Nesti
Arriva nelle sale il film “Tre piani”, il tredicesimo film di Nanni Moretti, tratto da un romanzo dello scrittore Eskhol Nevo nato a Gerusalemme nel 1971. Al primo piano di una palazzina nel quartiere Prati di Roma vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni, Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma in una vera e propria ossessione. Al secondo piano vive Monica, alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi. Dora è una giudice, come suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme al figlio di vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio. I tre piani rappresentano le tre istanze della psiche di Freud: l’Es segue il principio di piacere, l’Io il principio di realtà, Il Super-io la legge morale. “Sono stato felice di aver trovato in quei personaggi il nucleo di quello che sarebbe stato il film” – sostiene Moretti – “La responsabilità delle nostre scelte, il concetto di giustizia, di colpa, il ruolo di genitori. Questi temi mi hanno portato a una scelta netta: evitare ogni protagonismo soddisfatto di sé….sono i personaggi femminili che cercano di sbloccare le cose, le donne sono più aperte, hanno reazioni più sane. Quelli maschili restano più fermi, bloccati, addirittura incistati nei loro ruoli, tra rigidità, ossessioni, schematismi”.
Un film duro e doloroso dove i protagonisti sembrano, dopo la sera dell’iniziale incidente, svuotati di emozioni e segnati per sempre non riuscendo sempre a creare empatia negli spettatori. I protagonisti sembrano le famose monadi, ‘senza porte senza finestre’, chiusi nelle loro case senza interesse per quello che c’è fuori, assenti da una comunità di cui non si sentono parte. Per fortuna del film e degli spettatori c’è Dora, la donna che cerca un contatto con gli altri, con il mondo essendo più disposta a mettersi in discussione. C’è anche lo strano corteo di ballerini di milonga che costringe gli abitanti del palazzo a confrontarsi con un mondo difficile ma ancora vivibile. C’è dunque ancora speranza la fuori?
Del ricchissimo cast fanno parte, oltre a Nanni Moretti, Margherita Buy, Alessandro Sperduti, Riccardo Scamarcio, Elena Lietti, Gea Dall’Orto, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Letizia Ardò, Denise Tantucci, Anna Bonaiuto, Stefano Dionisi e Tommaso Ragno.